domenica 27 dicembre 2020

Pacchi

Se la retorica salvifica del vaccino disponibile (e, si spera, realmente efficace), iniettato sotto la luce dei proiettori, prenderà il posto di quella mortifera (la retorica del bollettino e delle foto delle terapie intensive), non potremo che rallegrarcene.
E, contrariamente a un investment manager nella vita reale e commentatore economico in quella virtuale, il quale scambia sovente cispe per sassi, la "sceneggiata" dei politici non mi scandalizza; anzi, bene che essi diano prova di speranza e ottimismo e volontà di smetterla di rompere il cazzo con norme e ordinanze che limitano la libertà personale, sociale ed economica. Quindi, al che i politici si facciano fotografare o riprendere mentre portano le prime dosi di vaccino destinate là dove previsto (ospedali ed rsa), non ho niente da obiettare. Niente, o quasi niente se non avessi visto queste due foto scattate oggi:




Ammesso e concesso (concedo, concedo) che il contenuto, dentro la scatola, sia conservato a norma con del ghiaccio secco (come mi è stato fatto notare), è assai deprecabile vedere utilizzato un contenitore del genere per delle fiale di vaccino. Un imballaggio che se, in un supermercato, contenesse degli alimenti, dopo pochi minuti sarebbero chiamati i Nas. 
Nastro adesivo marrone e trasparente appiccicato a bell'e meglio, la busta trasparente contenente una bolla di accompagnamento con l'indirizzo probabilmente illeggibile dato che i trasportatori hanno dovuto rimediare scrivendo con un pennarello indelebile (di quelli la cui puzza trapassa la pelle) "Toscana" (sennò dove sarebbe arrivato il pacco? In Molise?).
Infine, dei personaggi presenti in posa, solo il militare (della Folgore?), aveva i guanti. E Nardella, il sindaco Nardella con la manina a toccare la scatola, come una reliquia.


1 commento:

Olympe de Gouges ha detto...

Mah, che quella nota maialona ce la mandi buona