sabato 6 agosto 2011

Stavo a pensà 'na cosa

Borghesia è ora tutta la razza umana, popolo compreso. Flaubert

Penso che quanto descritto da Tooby corrisponda alla semplice verità.
Penso, altresì, che questa semplice verità cominci a fare male solo quando si verifica il panico generale: quando le cose vanno bene nessuno ha da protestare.
La tristezza è constatare come questo giochino "stupido" della borsa non si limiti a danneggiare o premiare solo coloro che giocano (come avviene nei casinò per esempio), ma la grande massa dei cittadini degli stati sottomessi a questo sistema assurdo. Dire: qui c'è qualcosa che non va. Dire: qui ci vorrebbe una politica "indipendente" che riprenda il potere scippatogli dai cosiddetti mercati, non mi sembra un'indecenza veteromarxista. Che i giochi in borsa continuino a farsi, ok, ma non a scapito di coloro che l'unico finanziamento che conoscono è quello delle rate (della casa o dell'auto). Intendi bene, caro Tooby: io ti seguo nel riconoscere che la colpa della crisi non è tanto del Lupo Cattivo (lo speculatore) ma di Cappuccetto Rosso (il politico) che doveva dare retta ai consigli della mamma (l'economista saggio come te o Phastidio). Ma al saldo di tutto questo, non ti sembra che la gran messe di capitale che circola sopra le teste dei cittadini vada in qualche modo regolata e non resti sospesa in un sopramondo in cui qualcuno (pochi) vive in paradiso e talaltri vivono agli inferi (la moltitudine)? Possibile che la Storia non ci abbia insegnato niente? Possibile che si ritorni impunemente a una situazione da ancien régime? Possibile che la classe media, il borghese, il cittadino universale - cosa che in fondo tutti siamo, come già diceva Flaubert - non abbia più altra voce che sia quella del semplice voto periodico nella fottuta urna che non conta più un cazzo di niente? Possibile che il nostro mille o poco più di euro al mese corrispondano, più o meno, alla stesse brioches che le gentili marie antonienette del potere ci elargiscono?
E ritorno al tema: gli speculatori fanno il loro mestiere e consigliano i Grandi Investitori... Dimmi la verità, non hai una parola da dire a questi Grandi Investitori? Non viene anche a te - a meno che anche tu non sia uno di loro o aspiri a diventarlo - un moto di ripugnanza? Non sono essi stessi il Maremoto perenne di questo piccolo pianeta di una galassia ai margini dell'universo?
E finisco: più si ha coscienza e meno si è innocenti. Più siamo consapevoli e più siamo colpevoli. Io non ho in mano nulla, né manifesti né slogan. Solo un verso sospeso, mentre dipingo un cielo.
P.S.
A Ce' sono i Grandi Investitori, quelli che stanno sospesi più in alto, beninteso.

3 commenti:

Tooby ha detto...

Ti sorprenderà sapere che quello finanziario è probabilmente il settore più regolamentato (almeno se parliamo delle attività "civili"), e che un signore che, tutto sommato potresti prendere in simpatia (Hayek) proporrebbe di deregolamentare per risolvere molti problemi.

Molto interessante, però, è che sembra che la relazione causa-effetto viene invertita: non è più l'economia reale ad avere effetto sui corsi della borsa, bensì il contrario.

Da questa situazione, a mio modesto avviso, se ne esce nel modo più facile del mondo: non con più regole, bensì con più politica, ma politica buona. Se dai un'occhiata ai Paesi messi meglio e quelli messi peggio noterai non tanto una carenza di regole, bensì un passato politico profondamente diverso.

Si guardino gli USA, dove tutto è cominciato: la catastrofe è iniziata quando la politica ha deciso che prendere i soldi a prestito doveva essere troppo facile ed è continuata quando si sono tagliate irragionevolmente le tasse ai ricchi (ci sono diverse migliaia di milionari che negli USA non hanno pagato tasse nel 2009, gli altri pagano quanto un operaio, ti pare normale?). Sicché sia le famiglie che il governo si sono ritrovati fra le mani un debito ingestibile e i primi ad andare in sofferenza sono state le grandi banche.

La cosa buffa è che a questa crisi si è risposto stampando ancora più soldi, per cui oggi ci sono ricchi e imprese che tesaurizzano o che investono più in borsa che nell'economia reale. E perché lo fanno? Perché non hanno fiducia nell'economia reale, e dovrebbe essere il governo a innescarla, ma il governo non può farlo perché è pieno di debiti. Si è arrivati al paradosso che le banche sono così piene di soldi che non sanno dove investirli (e ci sono banche USA che da qualche tempo han cominciato a pagare interessi negativi sui depositi).

E allora in ultima analisi, più che dire qualcosa ai Grandi Investitori io ho qualcosa da dire a quelli che mettono il voto nell'urna: fatelo meglio, cassio, e magari avremo più giustizia sociale, con quei denari che cominciano a cadere dal paradiso. Ma finché la nostra classe media vota per uno che si è sempre fatto i fatti suoi, finché la classe media americana vota per i creTean Party il cui programma politico prevede, in sostanza, di impoverirli a scapito dei ricchi, eccetera, mi vien da dire che questo cittadino universale se la sta proprio cercando.

In breve, i grandi investitori fanno il loro mestiere, la politica no, e noi glielo permettiamo.

(Fermo restando che stiamo vivendo il periodo politico più intellettualmente povero degli ultimi secoli, e qui potremmo discutere per le prossime generazioni).

Tooby ha detto...

>i primi ad andare in sofferenza

(dopo le famiglie stesse, chiaramente)

Luca Massaro ha detto...

Grazie della tua articolata risposta: ne farò tesoro - e leggerò Hayek ;)