«Il
naturalismo rivela già nel nome i propri istinti ingenui e
criminosi. La parola naturalismo è già di per se stessa un delitto.
Presentare come naturali i rapporti umani quali essi attualmente
sono, considerare cioè l'uomo come un pezzo di natura, vale a dire,
incapace di modificare tali rapporti, è semplicemente delittuoso.
Una ben precisa classe sociale tenta in tal modo di mettere al
sicuro, sotto il manto della compassione per il danneggiato, il
danneggiamento quale categoria naturale di umani destini. È la
storia raccontata dal danneggiatore.»
Bertolt Brecht, Scritti
teatrali (I), Teoria e
tecnica dello spettacolo, 1918-1942,
Einaudi, Torino 1962, a cura di Emilio Castellani
Lo
so, è difficile immaginare un cambiamento radicale di paradigma del
sistema di potere. E se è difficile persino immaginarlo, figuriamoci
realizzarlo. La
rivoluzione, insomma, è un pensiero dal quale non ci lasciamo tentare, per il rischio di diventare o delle schegge impazzite
che prendono un'arma e sparano alla cazzo di cane senza cambiare una
virgola del sistema, oppure dei poveri predicatori isolati,
facilmente additati come fancazzisti risentiti perché non godono
abbastanza delle calde brioches del potere.
Eppure
che ci siano delle differenze, delle incongruità, delle mortificanti
ingiustizie – che esista la classe sociale dei Principati e delle
Potestà è un dato di fatto, qualcosa che tutti capiscono. Il
problema è che
«tutti pensano [...] che sia giusto e naturale così, che anzi quest[a classe sociale si è] guadagnat[a] i [suoi] privilegi e dobbiamo solo invidiarl[a] ed imitarl[a], continuando a fare della miseria altrui il nostro arricchimento. Questi [...] miliardari sono il nostro modello, inchiniamoci a loro e legittimiamo tutta la loro arrogante prosperità, nessuna Bastiglia ci chiama.» (Pisacane)
Già,
nessuna «Bastiglia ci chiama». Strano vero? Fino a quando staremo buoni
e tranquilli? Fintanto che, appunto, penseremo che tutto questo sia qualcosa di naturale,
qualcosa di immodificabile, d'immutabile come la nostra orbita intorno al Sole.
Attenzione però: come si chiama il giro che la Terra compie intorno al Sole? Rivoluzione terrestre. Rivoluzione? Sì, proprio quella.
1 commento:
Grazie "maestro".
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