«All'uomo dunque niente è più utile dell'uomo; gli uomini cioè non possono desiderare niente di più efficace alla loro conservazione di questo: che tutti convengano in tutte le cose in modo che le menti e i corpi di tutti vengano quasi a comporre una sola mente e un solo corpo, e che tutti insieme, per quanto possono, si sforzino di conservare il loro essere, e che tutti insieme desiderino per sé l'utile comune. Da tutto ciò segue che gli uomini che si governano con la ragione, cioè gli uomini che ricercano il proprio utile sotto la guida della ragione, non appetiscono per sé niente che non desiderino gli altri uomini, e che perciò essi sono giusti, fedeli, onesti.»
Bento De Spinoza, Etica, 1677, Parte IV, Prop. 18, Scolio. Ed. Bollati Boringhieri, Torino 1959, traduzione di Sossio Giametta.
Che tutti convengano in tutte le cose in modo che le menti e i corpi, i corpi e le menti, di tutti, di tutti gli umani vengano a comporre una sola mente e un solo corpo, un solo corpo e una sola mente, e che tutti insieme, tutti insieme, per quanto possono, per quanto possiamo, si sforzino, ci sforziamo, di conservare il nostro cazzo di essere, e che tutti insieme desideriamo per noi l'utile comune, cioè l'utile di tutti, nessuno escluso. Da ciò dovrebbe seguire che finalmente la ragione prenderebbe le nostre redini, perché ricercheremmo il nostro utile sotto la sua guida, non appetendo per noi niente di più e niente di meno dagli altri uomini e dalle altre donne - e perciò stesso saremmo per una buona volta giusti, fedeli, onesti.
Spinoza sotto questo cielo eterno
i colori non sono di paradiso:
sulla maggior parte dei visi
si legge il libro dell'inferno.
All'uomo niente è più dannoso dell'uomo, poiché la ragione non è strumento condiviso.
La ragione è usata massimamente affinché pochi uomini sfruttino la moltitudine, senza prendere in considerazione nemmeno per un momento l'ipotesi che questa è la più grande, inequivocabile ingiustizia del mondo.
La ragione regala letizia a pochi a scapito di tristezza per molti.
La ragione è lo scettro del potere: sua prima forza.
La ragione è ancora maledettamente antidemocratica, espulsiva e non inclusiva - e i corpi subiscono questo rifiuto, la mente è ai margini.
La ragione è sempre puntuale: siamo noi uomini ad essere in ritardo.
La ragione come guida della nostra storia: c'è ancora da preoccuparsi.
Nessun commento:
Posta un commento