Potrei disperdere parole come semi
di tarassaco se fossi sicuro di vederle, miracolo,
sospese in aria all'altezza giusta dei tuoi occhi
così le leggi meglio e non ti sforzi e non ti tocca
decifrarne il contenuto nascosto.
Leggile tranquilla: sono tue, come l'aria
che respiri ora, anche se pesa e ferma.
Leggile, correggile e, se vuoi, variane
la disposizione: non sono parole-caserma
tutte irreggimentate, con a capo qualcuno
con i gradi e un cappello originale
che le fa marciare come condannate
in attesa di giudizio. Non sono parole spietate:
se ti piacciono, mi raccomando, soffiaci
sopra dei baci leggeri che le sospingano
lontano dove non si aspettavano di arrivare.
Il mare, per esempio, o una discarica
a cielo aperto dove gabbiani affamati
le preferiranno a resti di cibo putrefatto.
Senti che circolo, che giro, che prospettiva
per parole destinate ad andare alla deriva.
Intanto che le suggi faccio una ricerca
sul significato di suggere e trovo Petrarca,
Leopardi e De Roberto: scusa la franchezza,
ho un'erezione e non pensare che io pensi male
è solo che mi strugge il desiderio di te
della tua pelle che vibra a ogni mia carezza.
Ora che hai letto, che hai pesato il senso
del mio incerto dire, se hai tempo, rimandami
indietro altre parole che abbiamo un senso
raddoppiato per dare impressione al mio fiato
di non essere andato perso per niente.
6 commenti:
Molto intensi, questi versi.
Intensamente grazie
:-)
nessuna parola andrà perduta...
n.
Ehm... :-)
Di sale e d’aceto
di ossa e scalpelli,
e ancora
di schegge di ambra e ametista,
gioielli narcisi
Di poco e di niente,
e si beveva,
dissetava l’assenza.
Disegni di segni,
e si diceva
di tutto,
di poco e di niente,
si mentiva, che c’era un bisogno,
una riga di tempo
tirata
sui dubbi che abbiamo violato.
A metà della strada
al punto d’incontro
venivano giù le stelle,
parlando straniero.
Grazie, grazie davvero Melusina dei tuoi preziosi versi di rimando: li metterò dentro al mio forziere di parole-regalo.
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