Ero così preoccupato ieri sera per il fatto che non riuscivo a visualizzarmi; e stasera, invece, che mi visualizzo quanto e come voglio (specchio specchio delle mie brame), non ho niente da dire in particolare, a far che lo dico, così, tanto per non perdere l'abitudine.
Non riesco a partire, non riesco a iniziare, ma questo è già un debutto. È la vittoria sulla pigrizia mentale - anche se ad essa, talvolta, è necessario ricorrere.
E volevo ricorrervi stasera, non fosse stato per il pungolo di Phastidio, il quale riporta una frase odierna del presidente del consiglio professor Mario Monti:
«Io penso che in parte le nostre decisioni abbiano contribuito ad aggravare la situazione congiunturale. È ovvio, solo uno stolto può pensare di incidere su un male strutturale, nato da decenni, senza determinare un aggravamento nel breve periodo che deriva da una riduzione della domanda interna»
Con tutto il rispetto e la deferenza che si deve portare alla carica che egli rappresenta, io penso tuttavia che questa dichiarazione rappresenti una sorta di piccolo undici settembre autoprovocato, come se Monti si fosse inflitto, da solo, un cazzotto nello stomaco e uno schiaffo sulla bocca.
Vale a dire: Monti ha detto, in modo esplicito, che per «incidere su un male strutturale, nato da decenni» (tout court: marcio Italia), il governo che presiede ha preferito offrire all'Europa, e agli ingordi Mercati Internazionali, lo scalpo del popolo italiano tagliando la spesa pubblica là dove era più facile (una riforma delle pensioni da tragedia, perdipiù fatta in un clima in cui tutti i cittadini coinvolti si sono sentiti chiamati in causa: «Ovvia, mettiamoci questa supposta, che sarà mai, facciamo contenta la ministro Fornero, offriamole un tampax per le sue lacrime»; i tagli alle amministrazioni locali e al welfare), ma lasciando la spesa pubblica inalterata per quanto riguarda i costi e i privilegi della politica e delle sue diramazioni: perché il male strutturale sarà stato anche il sistema pensionistico alla cazzo di cane (dalle famose pensioni d'oro alle pensioni baby eccetera), ma non è certo il solo male strutturale: perché tutti gli altri guasti (sprechi, prebende, privilegi) sui quali non si potuto (non si è voluto?) incidere, cosa hanno di meno urgente per non essere stati rimossi, incisi?
E qui, in questo punto preciso, si manifesta, in tutta la sua chiarezza, il perché in Europa e nel mondo Monti è diventato un modello che tutti i paesi a sovranità limitata (dal debito) dovranno imitare: in poche parole, egli è riuscito a mostrare come incidere sulla carne del popolo paziente senza bisogno neanche di anestesia: è stato sufficiente un pendolo, o meglio un «a me gli occhi» alla Giucas Casella: in preda al panico del default («Oddio, come facciamo a pagare gli interessi se non si riesce più vendere altro debito! Oddio lo spread! Oddio non si pagano più gli stipendi!) il popolo si è addormentato, disteso lungo tra due sedie, e la politica gli cammina sopra con tutto il suo peso, tutta la sua merda.
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