martedì 13 novembre 2012

Beati pauperes spiritu


«La povertà è di due tipi. V'è una povertà esteriore, che è buona e molto da lodare nell'uomo che la prende su di sé volontariamente, per amore di nostro Signore Gesù Cristo, perché egli stesso l'ha praticata sulla terra. Di questa povertà non voglio dire altro. C'è però un'altra povertà, una povertà interiore, che è da comprendere in quella parola di nostro Signore che dice: “Beati sono i poveri nello spirito”. Ora vi prego di essere poveri in tal modo, per poter capire questo discorso».

Meister Eckhart, Sermoni tedeschi, Adelphi, Milano 1985 (a cura di Marco Vannini).

Nell'impossibilità presente di una rivoluzione, accontentiamoci dei poveri di spirito del centrosinistra.
Questo il mio discorso povero.
Non so se andrò a votare alle primarie. Nel caso, inizio, da stanotte, a mettere da parte dieci centesimi al giorno, così da trovarmi per le tasche due euro inutili, da buttare via.
Il mio endorsement va alle tette di Laura Puppato (nomen omen), anche perché m'hanno invogliato quei sorrisetti denigratori di Giuliano Ferrara nei suoi riguardi il quale, nel dibattito tra direttori di quotidiani seguito al confronto tra i cinque candidati alle primarie, indossava pantaloni a coste larghe di velluto color merda che contribuiscono a definire il suo carattere e il suo pensiero. Certe cose, a volte, le faccio a dispetto (dei fanti).
E se stanotte le sognassi le poppe della Puppato? L'importante è non sognare quelle di Ferrara.

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