martedì 13 novembre 2012

A me sempre benigno il tuo cospetto

Dino Valls, Nuditas, 2010 (particolare)*

O cara luna...
Infesto alle malvage menti,
A me sempre benigno il tuo cospetto
Sarà per queste piagge, ove non altro
Che lieti colli e spaziosi campi
M'apri alla vista.

Giacomo Leopardi, Vita solitaria, 91-95

È bello la sera uscire dopo che ha spiovuto, guardare il cielo terso con le ritrovate stelle – e respirare. A me piace molto la solitudine controllata, quella di chi sta solo sapendo di non esserlo, per girare intorno al mio io con una continua autoriflessione, non sempre proficua, non sempre mantenuta sulle ali di pensieri nobili.
A volte mi concentro sui rivoli di vita che si sono seccati subito, dopo che sono usciti dall'alveo della consuetudine, e faccio loro riprendere il cammino, grazie alla fantasia, come fossero torrenti che si ribellano al padre e mantengono una vita propria sino alla foce.
Scrivere, pressoché quotidianamente, anche poche righe, soprattutto poche righe, mi dà l'impressione di tenermi, di accompagnarmi nel tempo, di sapermi presente, una mano sulla spalla, che mi puntella per non cadere giù. Giù dove? Probabilmente nell'insoddisfazione risentita di chi non ha trovato modo per spremere il proprio brufolo di vita e va a rompere le palle altrui, oppure dentro le segrete del silenzio e della depressione.
Boh.
Dovrei dar retta al sonno post-prandiale, anziché star qui a occhi semichiusi in attesa di una frase giusta che mi consenta di concludere questo post inutile.

*Invito a guardare la Galeria di Dino Valls.

2 commenti:

melusina ha detto...

La Bellezza non è mai inutile.

Luca Massaro ha detto...

Giacomino ogni tanto fa proprio bene al cuore e alla mente, sì.