«Il
dilemma di Rembrandt e del gatto, ossia: “Dovendo salvare da un
incendio o un Rembrandt o un gatto, chi salvereste?” risulta sempre
favorevole al gatto, cioè alla vita di un essere qualsiasi più che
a un prodotto per quanto raffinato della civiltà e dell'arte. Deciso
a verificare questa nobile e sentimentale tendenza umana (che trova
però ostili i direttori di musei e i grandi mercanti d'arte), e
sembrandomi che il gattino opposto a una tela di Rembrandt la vinca
solo per le sue grazie di simbolo, abbiamo fatto un sondaggio
personale; e invece di interrogare cento persone sulla stessa domanda
abbiamo preferito interrogare la stessa persona su cento varianti del
dilemma. Riporto alcuni esempi.
Tra
un Rembrandt e un bambino irrecuperabile? Il bambino. Tra un
Rembrandt e un ladro? Il ladro. Tra un Rembrandt e un motociclista?
Il Rembrandt. Tra un Rembrandt e un ottuagenario? L'ottuagenario. Tra
un Rembrandt e un pompiere? Pensi il pompiere a salvare il Rembrandt.
Tra un Rembrandt e un presentatore televisivo? Domanda: si tratta di
un vero o di un falso Rembrandt? Risposta: mettiamo che si tratti di
un falso Rembrandt. Allora, il falso Rembrandt. Riportiamo la
questione sui nostri binari: tra un Rembrandt autentico e un
cacciatore? Il cacciatore. Ne è ben certo? Sì, il cacciatore vorrei
bruciarlo io, a parte. Continuiamo: tra un Rembrandt e sua moglie? Il
Rembrandt. Ma è orribile, si rende conto? No, mia moglie non mi
perdonerebbe mai di aver lasciato bruciare un Rembrandt, ai prezzi
che vanno oggi le tele del Fiammingo. Per concludere: tra un
Rembrandt e lei stesso? Il Rembrandt, purché si tratti di un mio
ritratto. Ma com'è possibile, se Rembrandt è vissuto secoli fa?
Questo è un problema che non riguarda me, riguarda il pittore.
Eccetera. Risparmio le altre risposte. Da esse ho dedotto che l'animo
umano è un mistero; e che ogni dilemma può diventare un gioco di
società.»
Ennio
Flaiano, La solitudine del satiro, Rizzoli,
Milano 1973
Aggiunta:
Tra Rembrandt e Matteo Renzi chi lasceresti bruciare? Gli Eurodem.
2 commenti:
:-) Mi ha ricordato questo episodio: raccontavo a mio figlio piccolo che una sera avevo sentito dei campanellini e mi era comparsa una donna bellissima, la quale mi aveva detto: sono la Maga Fortuna, cosa vuoi, un tesoro di soldi o un tesoro di bambino? e io: un tesoro di bambino, così avevo incontrato sua madre ed era nato lui. Ogni tanto mi chiedeva di ripetere il racconto, finché all'ultima ripetizione si era tolto il ciuccio che teneva come un sigaro a lato della bocca e aveva detto: ma non potevi dire tutt'e due?
Che figlio filosofo! :-D
Posta un commento