giovedì 18 settembre 2014

Wikicaz

 «...they have the ability see every website you visit, every text message you send, every call you make, every ticket you purchase, every donation you make, and every book you order online. From “I’m headed to church” to “I hate my boss” to “She’s in the hospital,” the GCSB is there. Your words are intercepted, stored, and analyzed by algorithms long before they’re ever read by your intended recipient.» (via)

Anche se diventa giorno dopo giorno sempre più complicato, si potrebbe vivere senza internet? - questo mi chiedo, per sfuggire al controllo, perché qui pare che prima o poi tutto sarà giudicato e niente sarà perdonato, nemmeno il modo in cui scegliere di masturbarsi, peggio di un dio islamico o cattolico o ebraico oltranzista sta diventando questo coso qui.
Ma fuggire dove, a vivere che, quale tipo di esistenza condurre senza internet, senza cioè un luogo in cui, anche se in modo complicato, si possono trovare spazi liberi di conoscenza e di espressione che alcun altro media offre, non certo con questa ampiezza e possibilità di interagirvi, per esempio mandando in giro i propri messaggi in bottiglia nel mare della rete (vano esercizio, a tratti corroborante).

Capisci perché poi un genio come Assange sia sfinito, perché vede nel profondo quello che si prefigura, la realizzazione di un sistema totalitario globale a cui liberamente ci si connette, consegnando i propri effetti personali, virtù e debolezze comprese.

E vabbè, da tempo chi comanda sa benissimo che hanno a che fare con gente facile da plagiare, sono state sufficienti le televisioni, internet è solo un modo più sofisticato e intelligente per guidare la massa nella direzione voluta. Hanno aumentato soltanto la potenza del telecomando.

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