A scanso di equivoci: io non sono anarchico e non sono contento dell'episodio accaduto perché so bene che a rimetterci (a parte qualche milioncino d'euro e la faccia) non è stato tanto il Potere costituito, bensì le persone che in quel momento, per un motivo e per un altro, erano in viaggio e si sono sorbite tre o quattro ore di ritardo. Ma riguardo all'atto doloso che ieri ha bloccato le ferrovie in mezza Italia, credo che il post di Finimondo, il blog anarchico che, su segnalazione della Digos, è stato indicato dai giornali e dalle agenzie come possibile ispiratore dell'atto, non sia da valutare come volantino rivendicativo.
Infatti, in quel post non linkato dai giornali (e perché?) Finimondo , scrive:
«Ignoti che con un nonnulla hanno gettato nel caos la circolazione ferroviaria nazionale, settore importante di quel sistema pubblico di trasporti che ogni giorno fa funzionare la nostra amabile società, spostando merci umane e inumane a seconda delle esigenze del mercato. Ma quando non funziona più nulla, si sa, si è costretti a pensare a tutt’altro. Eh, lo sappiamo, lo sappiamo, che sbirri e giornalisti — abituati come sono o al mutismo dell’obbedienza o al coro del consenso — prenderanno queste nostre parole nientepopodimenoche per una "rivendicazione". Ma che ci volete fare? È più forte di noi. Non riusciamo a trattenere la nostra emozione nel constatare come questo gigante chiamato Potere abbia sempre e comunque i piedi di argilla. Come sia sufficiente accendersi una sigaretta all’aria aperta in campagna e sotto la luna per mandarlo in tilt. Come tutta la sua esaltata magnificenza, tutta la sua tracotante invincibilità, dipendano da fragili cavi disseminati un po’ dovunque. Talmente vulnerabili da poter essere neutralizzati persino da una lumaca.»
Ebbene, fatto salvo che tale atto doloso abbia comportato il disagio e l'incazzatura di migliaia di persone (e tra questi, probabilmente, anche qualche anarchico) che in quel momento erano in viaggio, felicitarsi dell'accaduto è sufficiente per essere attenzionati dalla Digos e additati dalla stampa? E questo perché tale guadio non ha un'impronta goliardica, bensì ha una matrice anarchica (e quindi, nella sua essenza, anti-statale e anti-sistema) e ciò non è tollerabile di per sé per il potere statale?
Se i Sorveglianti fossero intelligenti, dovrebbero far tesoro delle succitate parole, giacché esse gettano luce sulle debolezze di una parte del Sistema e potrebbero anzi rivelarsi d'aiuto per rafforzarne il Controllo. Come può, infatti, l'intero sistema di trasporto dell'Alta Velocità interrompersi per un danno così contenuto come l'incendio di una cabina elettrica a Rovezzano? Se in luogo dell'«opera di ignoti» fosse caduto un fulmine o fosse stata, appunto, una lumaca, quali alibi i dirigenti della Rete Ferroviaria italiana avrebbero potuto accampare?
In fondo lo Stato, quando vuole, sa dimostrare di essere efficiente e sul pezzo in maniera rapida. Basti vedere come, nel giro di poche ore, il ministro degli interni - il poliziotto mascherato! il detective de Milano! - fosse sul posto per verificare di persona sull'accaduto. Sicuramente non ci è arrivato in treno.
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