[a margine di un commento al post precedente]
Molti studi attestano che da una drastica diminuzione del consumo di carne, rossa in particolare, l'umanità potrebbe trarre degli indubbi vantaggi sia per la propria salute, sia da un punto di vista ambientale (gli allevamenti intensivi producono, infatti, svariati tipi di inquinamento, persino da polveri sottili).
Ciò nonostante, il consumo di carne non sembra diminuire.
Ammettiamo tuttavia - senza concedere - che, nei prossimi anni, vi sia un cambio repentino delle abitudini alimentari dell'umanità, che la carne, soprattutto rossa, sia mangiata sempre di meno e che, di conseguenza, si abbia un crollo verticale della produzione di carne da macello.
E chiedo: dato che, sostanzialmente, cinghiali e bufali allo stato brado a parte, la vita dei bovini, dei suini e degli ovini è sostanzialmente regolata, qualora il regolatore, l'uomo, abbandoni al suo destino la sorte evolutiva di tali specie, sarebbe questo un vantaggio o uno svantaggio per tali animali? In altri termini (e lasciando, per quanto possibile - è impossibile, lo so - le ragioni di "mercato"): senza di noi, i pii buoi e i porci con le ali, che fine farebbero? Morirebbero di vecchiaia?
6 commenti:
immagino che daremo loro un permesso di soggiorno e un reddito di cittadinanza. poi si vedrà.
Prima er diritto de voto
al tempo: quello passa per lo ius soli (te l'ho già detto, vero, che sei un massimalista?).
Te pensa se mi chiamavo Massimo come mi' cugino.
Non rinuncio ne' al Demonio né a una buona bistecca né allo stracotto né...
''al tempo: quello passa per lo ius soli'' lo ius soli garantito per il fatto che i pro-zii la terra la lavoravano
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