Non capisco molto e non approvo la contestazione di queste signore alla ministro Roccella; tuttavia, ancor meno capisco e approvo la reazione del governo di denunciarle alla digos.
Il governo farebbe meglio a mandare i servizi segreti a verificare e, nel caso, denunciare altri intrallazzi, tipo quelli tra aifà/ministeromalattia e fpirez/antica/castrazecca; oppure a scoprire se c'è qualcosa di vero dietro la sospetta inseminazione aerea di nuvole che alcuni vociferano essere una delle cause delle copiose precipitazioni anno scorso marchigiane e, pochi giorni fa, romagnole.
3 commenti:
Qualcuno saggio ha detto "perché accettare il dibattito con la Roccella? Sarebbe come discutere con un terrapiattista". Il problema è che un terrapiattista mai accetterebbe di discutere in pubblico, la Roccella sì.
E anche stavolta abbiamo perso l'occasione..
Chissà chi è il "saggio"... sicuramente non quello citato dal cinese di Nick Carter.
Curiosità: che cosa intendi con l'ultima frase; ma soprattutto: chi è il soggetto "noi" della stessa?
I terrapiattisti sono pure pochi.
Ci sono moltitudini di persone che, a sinistra, hanno delle credenze assurde, contrarie a ogni legge fisica,, xontrari a molteplici discipline.
Pure il PdR oggi ha esternato delle assurdità sui diritti universali.
In assoluto il più fine e potente metodo per svuotarli di significato, di efficacia, di spessore è dichiarare un diritto universale.
Ad esempio, il diritto universale alla salute, una kazzaya sesquipedale.
Prendiamo il Cardarelli a Napoli, gli ambulatori ortopedici del Rizzoli a Bologna, la microchirurgia degli Spedali Civili a Brescia e li riempiamo di venti milioni di pazienti che in base a tale presunti diritti universale avrebbero diritto al diritto universale.
In pochi.minuti quelle strutture collasserebbero per il carico: non solo sarebbe nullo il "diritto" presunto per i primi venti milioni ma verrebbe annullato pure quello dei "titolari" in attesa.
Dicevo del metodo fine ed efficace di trombonare delle fetecchie ed ottenere esattamente il contrario.
UUiC
Posta un commento