Stasera
non ho superficie.
Sono ridiventato un punto.
Là fuori, sulla ringhiera,
s'è posato un beccofrusone.
M'ha detto: "ma che pensi,
coglione,
coi tuoi discorsi melensi?"
Ha ragione.
Allora mi smonto e rimonto
risalgo e ripiglio possesso
de' miei intendimenti.
Riconto le ombre lasciate
in ognidove da me stesso
e ricordo le gambe levate
di lei in maschera e la fonte
del suo sesso.
E bevvi e ebbro divenni,
mancò poco che svenni:
e venimmo.
Il piccolo velo di trina
che oscurava la sua faccia
bambina
Beccofrusone perché
m'imponi ricordi particolari
che furono dolci
che sono amari
perché ora non sono
presenti a quest'uomo
che cerca, che spera,
di ripigliare il volo
in primavera?
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