lunedì 28 luglio 2008
Che stregoni questi bloggers
Non sono e non sarò frequentatore di innumerevoli blog. Ne visiono con costanza una dozzina (vedi a lato) per non perdermi nel mare magno della rete. Tra questi ve ne sono alcuni la cui lettura (pressoché quotidiana) m'è diventata necessaria. Ciò che apprezzo maggiormente di tali blog è la loro gratuità. Il fatto che i blogger scrivano primariamente per se stessi è il segno della loro autonomia; e ciò facendo offrono notevoli spunti riflessivi a me lettore che cerca di salvarsi dal flusso imponente dell'Informazione.
Siamo inondati d'informazione, come l'apprendista stregone. Pure, lo stregone non ci ha lasciato altro che una scopa. L'informazione è diventata una specie di spazzatura, incapace non solo di dare una risposta ai problemi umani fondamentali, ma anche di impostare in modo coerente la soluzione di problemi anche materiali. In altri termini, l'ambiente in cui prospera il tecnopolio è un ambiente in cui si è spezzato il legame tra informazione e finalità umana: l'informazione è totalmente indiscriminata, non è diretta ad alcuno in particolare, è quanto mai voluminosa e veloce e non ha alcun rapporto con qualsiasi teoria, significato od obiettivo... Siamo una cultura che si autoconsuma con l'informazione, e molti di noi non si chiedono nemmeno come si possa controllare il processo. Andiamo avanti convinti che l'informazione sia nostra amica, che le culture possano subire un danno gravissimo dalla mancanza d'informazione; e infatti così è. Solo ora si sta cominciando a capire che le culture possono subire un danno gravissimo anche dall'eccesso d'informazione, da una informazione priva di senso e di meccanismi di controllo (1)
Questa è la ragione principale per cui ho smesso di comprare qualsivoglia quotidiano o di guardare, con attenzione, qualsivoglia telegiornale (italiano). Questa è la ragione principale per cui mi basta la rete, mi bastano pochi blog ma buoni, così come pochi libri, anch'essi buoni.
(1). Neil Postman, Technopoly. La resa della cultura alla tecnologia. Bollati Boringhieri, Torino, 1993, pagg. 68-69
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