giovedì 14 agosto 2008

Primacy of Matter over Thought


Man Ray, Primacy of Matter over Thought, 1929
Baltimore Museum of Art.

Vorrei distender le braccia
lì, dentro, metter la faccia;
la faccia, che stanca ripiglia
il pallore di luna vermiglia;
e la sete d'incanto sparisce,
la fame ritorna e lenisce
ferite del chiuso ritorno,
dell'uomo che rifiuta il giorno,
nel giorno che chiama la notte:
che i pensieri vengano a frotte
e si sciolgano nel lago del cuore
e il sonno, col sogno, riporti l'amore:
quell'amore che mi ha visitato
vestito d'incanto di seta di fiato
di bosco di azzurro di volizione,
di continua presenza e pulsione;
nell'incrocio del battito che aumenta
l'unione dei cuori in tormenta
che cercano solo quello che sono:
uno più uno ripetuto al perdono
di non riuscire a essere l'altro
a scommettere il volto nel salto
a lanciarsi nel vuoto indistinto
a tenere il cuore repleto e respinto.
Non c'è posto nelle vuote mie tasche
solo uno spazio per logore maschere.

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