venerdì 15 agosto 2008

Versi improvvisi sulla dignità dell'uomo


Marco Miceli "PAPERO", 1999
olio su tela cm 200x210

Di me lasciare una parte
da parte, in un angolo, sola
messa in letargo per una mezz'ora,
che dopo corra da sola
staccata, dopata sdoppiata da me
e faccia dell'altra una parte di poco
più vecchia, più pronta, più saggia
che il vento sorprenda e la pioggia
massaggi. Una parte svincolata
tenuta segreta, in disparte, che parta
alla riconquista di se stessa,
del proprio brodo di cultura;
che diventi spazzatura, massa compatta
che bruci lenta in stufe moderne
di pellets, tutta dimezzata
con una palla isolata, sperduta
nel "viavai frenetico degli incontri"
disse Kavafis "e degli inviti".
Una parte che si salvaguardi
e dell'altra invece farne "una stucchevole
estranea", continuò Costantino.
E' bello far poesia su stessi
in free-jazz, dimezzarsi, dividersi
ricomporsi chissà come con che faccia
rompicaparsi alla Rubik e non risolversi,
restare impigliato nel caso
per far capire, a chi crede d'essere il centro
del creato, la presunzione sfacciata,
e smontarla: più poni Dio a etichetta
più sparisce, più lo nomini più si nasconde
più lo credi più si scansa e rimanda
a domani risposta a domanda,
più lo rincorri e più scappa
più ti sembra d'esser lì vicino per averlo
più si scioglie nel burro del mistero latteo.
E tu pensi, o cardinale, che davvero
tutto sia stato posto per noi e noi per Lui?
O tu pensi questo per confermare soltanto
il tuo potere, il tuo oberato operato?
Sciogliti anche tu, impadellati, due colpi
di polso e sei nel piatto del fedele
che aspetta che tu dica di esser al servizio
del Vero per crederti degno intercessore.
Cardinale mio cardinale, fammi un favore, un favore
da dimostrazione: dimettiti, ritorna un normale
uomo di mondo, mondato d'ogni vestigia,
parti per un nonluogo e dimenticati di te stesso
chi sei stato, da dove vieni, dove vai, così
qualche giorno per gioco, per vedere l'effetto
che fa, senza fare peccato, per carità,
solo per prendere una parte diversa,
una parte un pochino in minore
di quella sfarzosa attuale, un po' meno comoda,
ma non tanto; prova su, t'invito a diventare
uno qualunque fuorché ciò che sei.
Vedrai tutto da un'altra angolatura
e se la nuova prospettiva guadagnata
ti confermerà d'essere al centro, guardati
bene intorno e in alto, e vedi se non ci sarà
nessuno che si metterà a ridere.

Ringrazio Ivo Silvestro per la suggestione offerta dal suo post

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