«Che possibilità c'è di fare qualcosa del genere in un Paese dove il paradosso è la norma? Dove la lobby non influenza il governo ma è il governo, il quale però chiama se stesso Popolo, assumendo che l'interesse privato sarà prima o poi l'interesse di tutti, o almeno di tutti gli amici. E proprio mentre fa tutto questo, mentre l'interesse privato si fa norma pubblica alla luce del sole senza che ciò causi ormai il minimo scandalo, cerca e trova la sua fonte di legittimazione nientemento che nell'etica e nella religione e con quella legittimazione si mette a collezionare divieti e a restringere libertà. Il minimo che si può dire è che non gli manca il sense of humor.
(E il popolo infatti ci sta, perché anzitutto vuole speranza e futuro e non la trova altrove, certo non la trova dalle nostre parti, perché vorrebbe moralità ma se gli si rifila ordine e gli si urla parecchio nelle orecchie si convince che è lo stesso, perché si riconosce in un vincolo di clan e calcola che la fortuna del capo sarà la fortuna propria, perché ammira il successo e lo brama; perché vuole il Duce, perché l'alternativa fa schifo, perché avere in mano quasi tutto il sistema informativo e dell'intrattenimento forse un po' aiuta, specie in un Paese in cui la rete conta ancora poco, perché, perché...)».
da leggere tutto, questo splendido post di Falso Idillio
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