mercoledì 8 luglio 2009

Cornucopia di un addio



Quando mi dicesti addio
io non ero me stesso
così lo dicesti ad un altro
che tu pensavi ch'io fossi.
Dunque da te non mi mossi
ti restai attaccato e fosti
costretta a portarmi in giro
con nonchalance e rassegnazione.
Fui davvero maleducato
a non lasciarti in pace
a perseguitarti a non darti respiro.
Ma vedi d'altra parte
dicendomi addio mi lasciasti
senza fiato e a non respirare
fui io per primo.
Quel ch'è fatto è reso
quel ch'è reso è fatto:
io sono la tua protesi dentaria
non prendermi per matto.
Ti feci un'impronta e presi il calco
al tempo in cui ti basciavo tutto tremante
e lì mi sono inserito: nella tua bocca.
Conosco il tuo genoma
ho impresso dentro me il tuo dna
per cui non mi puoi sfuggire.
Conosco le istruzioni per ricrearti
in ogni dove in ogni tempo e spazio.
Se vuoi liberarti di me devi
portarmi in Corea da uno scienziato pazzo
che mi produca una copia personale
esatta di te - un tuo bel clone.
Allora forse avrai la pace
e io una cornucopia da consolazione.

3 commenti:

Devarim ha detto...

Era tanto tempo fa? O era domani?

Luca Massaro ha detto...

Era tanto tempo fa. Erano tempi. Erano bei tempi (come cantava, in una veccchia canzone, Vecchioni, appunto). Erano i tempi in cui nacqui una seconda volta staccandomi da un'altra placenta.

http://lucamassaro.blogspot.com/2009/03/su-per-montelleri.html

devarim ha detto...

perchè non approdi al cannocchiale?

almeno potremmo fare un blog a 4 mani. Ho un'idea.
fammi sapere, anche su FB...