«Quando la fortuna, nel suo rapido mutamento d'umore, spingerà in basso la persona pur ora favorita, tutti coloro che la seguivano affannandosi dietro di lei con mani e ginocchi per attingere la cima del monte, ecco la lasciano scivolare giù senza che alcuno s'accompagni al suo piede declinante»
[...]
«Chi si compiace di essere adulato, è degno dell'adulatore».
William Shakespeare, Timone d'Atene, (trad. Gabriele Baldini), Rizzoli, Milano 1987
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