«La Chiesa non può che essere reazionaria; la Chiesa non può che essere dalla parte del Potere; la Chiesa non può che accettare le regole autoritarie e formali della convivenza; la Chiesa non può che approvare le società gerarchiche in cui la classe dominante garantisca l'ordine; la Chiesa non può che detestare ogni forma di pensiero anche timidamente libero; la Chiesa non può che essere contraria a qualsiasi innovazione anti-repressiva (ciò non significa che non possa accettare forme, programmate dall'alto, di tolleranza: praticata, in realtà, da secoli, aideologicamente, secondo i dettami di una “Carità” dissociata - ripeto, aideologicamente - dalla Fede); la Chiesa non può che agire completamente al di fuori dell'insegnamento del Vangelo; la Chiesa non può che prendere decisioni pratiche riferendosi solo formalmente al nome di Dio, qualche volta magari dimenticandosi di farlo; la Chiesa non può che imporre verbalmente la speranza, perché la sua esperienza dei fatti umani le impedisce di nutrire alcuna specie di speranza»...
Pier Paolo Pasolini, Scritti corsari, Garzanti, Milano 1975 (da «La Chiesa, i peni e le vagine», Il tempo, 1° marzo 1974.
Per fortuna, nonostante altri temi scottanti d'attualità, Malvino ce lo ricorda
Nessun commento:
Posta un commento