lunedì 16 novembre 2009

Interest will not lie

Pubblicato un altro mio articolo su Giornalettismo.
Buona lettura, se vi va.

3 commenti:

paopasc ha detto...

va bene che l'interesse non mente, ma tu ci vedi unicamente la perpetuazione del proprio status, senza il menomo interesse generale?
Non ci vedi anche un agire che scompagina un certo vecchiume burocratico, un fissismo sindacale, un becerismo antimodifica?
Non mi sembra che nella mia (rossa) città siano altamente diversi e idilliaci i rapporti cittadino politica, anzi.
Se invecemi dici che l'intera classe va seppellita, siamo d'accordo. Se solo fosse possibile vedere forze 'fresche', ideali...
comunque bel taglio d'articolo!

Luca Massaro ha detto...

caro Paolo, mi unisco ai tuoi distinguo; tuttavia, ciò che mi premeva sottolineare era che Berlusconi, rispetto alla vecchia classe dirigente, non ha il benché minimo senso dello Stato: che per me rappresenta il senso (sia pur minimo, per carità) di essere al servizio dei cittadini.
Io parto, ingenuamente, dall'assunto che il politico è il primo servitore del re-popolo. Che poi non sia così è cosa continuamente smentita: ma che perlomeno formalmente questo criterio sia la guida di ogni repubblica democratica mi sembra il minimo. Con Berlusconi questo "senso" viene meno. Nessuna ideologia nel mezzo. Pensa: io, toscano, ho avuto la fortuna di nascere e vivere in un comune che dal dopoguerra al 1996 è stato amministrato dalla Democrazia Cristiana sì da vedere il "marcio" partitocratico di quella parte. Intorno a me il marcio da bianco era rosso, ma la muffa era la stessa.
Grazie dei tuoi complimenti.
Un saluto

paopasc ha detto...

mi sembra d'intendere che cerchiamo la stessa cosa dalla politica.
Per la mia abitudine all'analisi, rare volte (rare volte) scorgo in quest'uomo una volontà del fare che mi aggrada. Certo è che, come tu dici, manca l'afflato: come si diceva, il capitano ha il nostro rispetto se assume su di sè l'onere.
Bye