sabato 26 dicembre 2009

Ci vorrebbe Salomone

Eschaton mi conduce a un'ulteriore lettura girardiana dell'attualità politica italiana¹.
Il suo post Primo sangue, infatti, chiama in causa René Girard con una persipicace riflessione di questi su come il Sistema Giudiziario sia l'unica tecnica moderna disponibile per porre freno alla terribile catena della violenza e della vendetta.
Sappiamo, infatti, che ogni reciprocità violenta non può, nella nostra epoca, trovare uno sfogo espiatorio definitivo che riconcilii le parti contendenti, dato che la Violenza è uscita dal recinto del sacro. La Croce è stato l’ultimo serio tentativo politico di riconciliazione e Caifa, il più fine esempio politico (vedi come si riconciliarono bene sia Erode che Pilato! Lc, 23,12). Di più: oggi la lotta si fa, giocoforza, a colpi di vittimismo: io sono più vittima di te, sei tu che mi aggredisci eccetera. Tutti vogliono incarnare “la vittima” o, perlomeno, possederne lo scettro. Tanto che Satana oggi, se si seguono bene gli sviluppi dell’ultimo Girard, ha un solo unico modo di poter “gestire” il potere nella moderna società liberal-democratica: ossia quello, appunto, di “fare la vittima”. Il sistema giudiziario è parte di questo gioco; nessun Salomone [1.Re, 3,16-28] si vede all'orizzonte che mostri chiaramente, alle parti in lotta, chi ha torto e chi ha ragione, anche compiendo il gesto estremo di tagliare a metà l’infante conteso. Solo allora, forse, una “buona prostituta” si affaccerà alla ribalta disposta a rinunciare al figlio purché il bambino viva. E solo a questo punto si riconoscerà a chi apparteneva veramente il figlio, ovvero chi veramente ha ragione e chi torto.
Ma chi è oggi, in Italia, autenticamente disposto a questo estremo sacrificio?

¹Vedasi l'articolo che scrissi per Giornalettismo

1 commento:

paopasc ha detto...

Mannaggia,
anche io volevo fare un articolo sul Cerchio di gesso del Caucaso della difension de la fede: fino a che punto è lecito difenderla?