con un cesto di vimini largo e vuoto
tra poco esco a prendere la legna
mi auguro di incontrare qualcuno
davanti a casa o invece spero: nessuno?
Scendo nel cortile pronto alla sorpresa.
Nessuno. Allora mi accorgo di
un cumulo di errori (muti) da spazzare via
perché il vuoto di per sé rimane vuoto e io
ho bisogno di aprire la bocca per dire:
sì, dentro, col fuoco, si sta bene
più tardi ci vediamo per bere
e insieme a lui guardo le foglie che si restringono
polverose nell'attesa della pioggia che non viene.
Antonio Porta, “Brevi lettere '78”, da Tutte le poesie, Garzanti, Milano 2009
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