Breve riflessione personale a margine di questo splendido post di Galatea
Non mi è chiaro cosa io sia esattamente, ultimamente, nella rete delle apparenze. Uno che qui getta pensieri, letture, versi sparsi e persi, nel senso di perduti, vuoti e vani. Ma qui, in questa finta strada, io mi perdo volentieri, qui fingo d'essere qualcosa più di me stesso. Gettato nel mondo, anche se questo mondo, a volte, mi pare una discarica. Io sono al caldo, aggiungo legna stagionata alla fame delle stufe, mangio a pasti regolari, traduco le mie scimmie e i miei fantasmi in vita vera. Mi auto-convinco che questo sia il modo migliore per manifestarmi, per mettermi in croce, per avere un dialogo con il mondo. Non m'importa se siano pochi o tanti quelli che si accorgono della mia esistenza, del transito leggero d'un essere in attesa di compimento. Eppure, tra questi vetri rotti faticosamente ricomposti per formare lo specchio ove guardarmi, vedo che il doppio che mando in giro per conto di me stesso, mi garantisce l'alibi necessario per credere che questa vita minima abbia significato.
9 commenti:
Che delusione, Galatea.
Credo che molti nella 'finta strada' non fingano ma esprimano il desiderio di essere di più di quello che sono (o debbano essere) nella 'vera' strada: molti affidano pensieri che al di fuori della rete non manifesterebbero,,, chiaro ci sono anche quelli che mandano un doppio di se stessi che non è neanche il loro riflesso ma una copia costruita, ci sono quelli che valutano la loro popolarità mediatica e quindi anche la valenza dei loro post in base al numero di 'amici' che hanno,, come quando nella vita al di fuori della rete, si valuta l'importanza e il valore di una persona dal numero degli annunci funebri,,, macabro ma vero (per me),, la rete è uno specchio a volte riflette l'immagine che vorremmo avere e che non troviamo nella realtà,, a volte ci si passa attraverso per diventare il contrario di quello che siamo,,, ciao Luca;)fb/marimari
@ Malvino
Un po' troppo severo, non trovi?
Ma, forse, un coach deve sempre pretendere il massimo dai "suoi" fuoriclasse.
@ cara marimari, mi piace ciò che scrivi. Ma, per curiosità, cosa voglion dire le virgole doppie (a volte triple)?
E' sempre sgradevole quando qualcuno ti risveglia da un sogno.
Ma io non tengo alla notorietà su TV e giornali. Il web è un passo avanti. Il web è la TV o il giornale o la radio fatta dai telespettatori lettori ascoltatori. Siamo sicuri che se ognuno di noi avesse la possibilità, così come ha quella di creare un blog e scriverci, non farebbe altrettanto con la televisione e così via?
In secondo luogo il web, non in maniera esclusiva ma con preponderanza, è formato da chi ha, come minimo, un qualche desiderio di scrivere o trasmettere qualcosa: la televisione e gli altri media sono uno strumento quasi totalmente passivo.
Un certo tipo di pubblico poi non lo porterai mai sul web, e quello che invece vi è attratto è anche attratto dalla possibilità di diventare importante, famoso, o quel che vi pare.
Una soluzione potrebbe essere questa: smettere di essere tanti piccolissimi blog e unirsi a formarne alcuni più ampi. Diventare importanti è come la lotta per la sopravvivenza: nessuno te lo lascia fare impunemente, neanche te stesso.
@Luca, le virgolette doppie o triple sono una pausa più lunga di una virgoletta semplice (pura invenzione e autolicenza 'pseudopoetica') come dire: una virgola non basterebbe e un punto sarebbe troppo (i punti e virgola mi stanno antipatici) segnano un respiro più lungo o un sospiro di riflessione meno lungo della pausa (se ci vedessimo sarebbero l'equivalente del silenzio che riflette quello che si è appena detto, il -come si usa adesso tanto dire- metabolizzare le sillabe). Ma se proprio non ti piacciono le eliminerò quando 'parlo' con te;) vedi? neanche una te ne ho fatta adesso:))))
@ Paolo
Giusto il tuo discorso sulla "passività" dei media tradizionali e motivo della validità (per me, per te, per qualcuno - una cospicua minoranza) di essere qui in questo "mondo" a intervenire con un gesto, una parola, un'immagine, un pensiero d'altri che si fa proprio.
Ma dacché, anch'io, non nutro smania di diventare importante, resto chiuso nel mio piccolo privato fortino, e da qui sbircio voi amici linkati e questa piazza, questo cielo mi basta e avanza.
cara Marimari,
grazie per la precisazione.
Avevo immaginato servissero a quello, ma lì per lì ho pensato fossero tuoi piccoli cigli perduti che raccoglievo volentieri per risalire alla luce del tuo sguardo.
,,stupisce scovare aspetti positivi dove non si pensa di vederli,,, a dispetto di tutte le basse risoluzioni, tra i doppi riflessi,,ogni tanto,, conforta trovare Luce/a :)
ops, l'anonimo sono io,,, ho dimenticato il nome scusa
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