lunedì 2 aprile 2012

Decrescita infelice


Decresco, dunque sono
una mezza figura di uomo
Decresco e dunque riesco
a essere metà di me stesso

mentre l'altro lo tengo in disparte
di conserva, al fresco.
Decresco: possa essere questo
il segreto per esser felice?

Non credo: l'enigma mi dice
che decresce soltanto chi zoppa
camminando con un bastone.
La decrescita è solo una toppa

cucita su un corpo senza ragione.
Decresco come un coglione
decresce se il pene non cresce
e ciò che è dentro non esce.

Decresco e mi sento insicuro:
la sera non esco e mi muro
dentro le mura di casa. È
vissuta in sordina perché
i poeti devono tenere spento
il fuoco mondano e la rabbia.
Decresco, mi viene la scabbia

mi gratto come un cane si gratta
e mi metto una mano sul petto
e mi metto una mano sul pezzo
e sento che cresce di un etto

grammo il desiderio a prezzo
scontato. Decresco e non sono
un commerciante nato, un uomo
adatto a far ripartire il mercato.

Decresco in modo pacato
Decresco in modo educato
Decresco con molto decoro
Decresco con poco tesoro

Decresco correndo a perdifiato
l'unica cosa che mi resta da perdere
su quello che resta di verde
di un prato toscano assetato.

Decresco, mi sono stancato.

3 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

bellaaaaa

melusina ha detto...

Una delizia!

Luca Massaro ha detto...

Grazie, grazie millanta: onorato sono.