martedì 7 febbraio 2017

Inutile

Inutile stia qui davanti in attesa di un'ispirazione che non verrà, di un ricordo che non vuol essere ricordato, di un sogno interpretato, di una interpretazione che non vuole essere data, di un commento azzardato, o anche di una semplice sequenza di parole che si trasformi in frase, e poi un'altra frase, al fine di ottenere un testo che abbia una forma decente e un contenuto abbastanza coerente, in breve: un post.
Ma forse proprio perché è inutile che ci sto (qui davanti, in attesa di). L'inutilità è qualcosa che nobilita l'umano (abitando a pianoterra, lo dico per elevarmi). Fare qualcosa di inutile, svincolato dal dovere, dall'obbligatorietà, dalla compravendita, produrre mero valore d'uso che consumo per primo per ristorare l'anima (nel caso l'avessi. Intanto frugo).
La scrittura bloggheristica anima l'io, lo tentenna, lo barcolla (avete presente le marionette), lo oggettivizza, lo affranca (bolla) e spedisce nel vago aere digital numerico, byte dopo byte, a comporsi, ricomporsi, affiancarsi, accasciarsi sul restante bianco a fine battitura.

Se fossero ancora quaderni, o fogli sparsi, non avrebbero lo stesso effetto, perché sarebbero morti lì e non morti qui - qui dove il corpo esposto si ossigena (brucia meglio), si compone e decompone, si informa e inforna (180°, un quarto d'ora).

La faccio lunga per allungare il brodo. Il brodo, dove tutto (pare) ebbe inizio.


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