a Formamentis, con amicizia
Ero qui che scrivevo una poesia - meglio: che mi scappava una poesia, quando ho sentito provenire dal bagno un forte cri cri come di un grillo. Era un grillo, infatti e non il mio, che cantava nascosto sotto l'accappatoio. Avere un grillo in casa è un'occasione. È nata, tra me e lui, questa discussione.
- Buonasera grillo, che ne dici, prima che con garbo ti riponga al di fuori della mia finestra, di conversare un po' con me che triste stasera me ne vo scribacchiando versi che si vorrebbero d'amore?
- Buonasera quel Tale, accetto volentieri. La tua proposta mi sembra assai garbata. Se vuoi potremo ragionar d'amore e di disperazione, argomenti che spesso van d'accordo, giacché se non ci si dispera non si ama, se il cuore non trema, non si canta, e se le lacrime non scendono vuol dire che è un amore finto come quello della televisione.
- Mi dici, grillo, che ne pensi dell'estate imminente e di questo sentimento che mi scorre nelle vene e non so efficacemente controllare?
- Se tu sapessi controllarlo non lo sentiresti, non avrebbe su di te che scarsa presa. Ti aggireresti ancora in cerca di qualcosa che ti strappi al consueto vivere la vita come sempre in attesa di qualcosa. Quando questo qualcosa si presenta e te lo senti addosso e fa vibrare tutto il simpatico, ecco che tu non puoi far altro che lasciarlo scorrere su e giù, magnifica e potente emozione. Non è possibile gestirla come si vorrebbe, giacché non si basa su un progetto convenuto. Puoi accoglierla o respingerla, ma quale sia la cosa tu decida, sappi che niente sarà più come prima, perché tra il prima e il dopo l'accaduto, c'è l'accaduto stesso, c'è l'evento, c'è l'avvenimento, c'è l'attimo che si coglie e si ricorda a più non posso per non farlo andare via. Se chiudi gli occhi e pensi a te già vecchio, disteso su un letto che s'immagina di casa, con la compagnia di nipoti che fan casino, tu ricorderai quei momenti lì precisi, gli attimi di vita in cui hai strappato ad essa il senso, in cui l'universo dall'anno x dell'inizio al fottutissimo anno y della fine, acquisterà tutto il suo significato.
- Cazzo grillo che vena che tu hai. Non mi aspettavo questa forma filosofica. Io ti credo e ti raccolgo con i petali di una rosa che caduti erano per terra. Senti il profumo e canta ancora e dimmi, prima di partire, se la luna stasera sarà brava altrettanto come te a raccontarmi una storia che vorrò sentire.
- Non credo, la luna è stanca; più facile sarà ascoltare i satelliti di Giove, Io in particolare per narrarti come fare per descrivere la cosa in sé vissuta.
- Ti ringrazio, è stata una fortuna averti conosciuto. Buon canto per stanotte e buoni salti.
- Grazie a te quel Tale per non avermi calpestato. Sarebbe stato forse una fortuna per me crepare su una mattonella profumata di lisoformio. Chissà che stanotte non finisca in bocca a un rospo. Ma non importa, raccogliermi con i petali di rosa è stato un pensiero gentile. Senti qua come sono profumato. Stasera sarò irresistibile.
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