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domenica 13 agosto 2017

Il grande fallo dei computer


Premessa: mi baso sul "parziale", tanto basta.

«Un software vecchio di quindici anni, che non viene aggiornato da due, proprietà di una ditta fallita, il cui codice sorgente – cioè la chiave d’accesso – potrebbe essere stato trafugato. E che, nonostante ciò, risulta installato “a guardia” dei centomila computer della rete interna dell'Esercito italiano, dove passano le comunicazioni e le mail tra uffici e comandi, le informazioni sugli spostamenti delle truppe e dei mezzi, i dispacci tra le forze speciali come i paracadutisti del Col Moschin e della Folgore. Una mole di dati a rischio, potenzialmente preda dei gruppi di cybercriminali di Stato che hanno già interferito con le elezioni americane e francesi. »

Non sono un esperto, quindi dico cose infondate; ad esempio, a me risulta che quasi tutta la rete Bancomat italiana si basi su Windows XP: un software vecchio sedici anni. Questo per dire che non importa quanto sia vecchio il software per svolgere egregiamente il suo lavoro. Fondamentale è che non sia stata violata la chiave di accesso, ma anche qui: il trafugamento di un codice sorgente non dipende dalla sua vecchiaia, giacché - notizia di poche settimane fa - anche il codice di Windows 10 è stato parzialmente trafugato.

Cose tecniche a parte, tuttavia, io mi domando se davvero i cybercriminali di Stato (leggi: Russia) siano davvero interessati a rubare mail, comunicazioni e dispacci dell'Esercito italiano e come da ciò potrebbero ricavare dati sensibili da influenzare le elezioni politiche nostrane. Interessante - e potenzialmente ricattatorio - sarebbe se qualche hacker riuscisse a trafugare i "segreti" dell'epoca che va dal 12 dicembre 1969 a - facciamo a stronco - metà anni duemila, ammesso e non concesso che tracce di quelle informazioni top secret siano (ancora) presenti nella rete interna dell'Esercito italiano.

_________
P.S.
Come premesso, mi baso sulla lettura parziale dell'articolo-inchiesta di Repubblica. Quindi posso sbagliarmi, anzi: mi sbaglierò, ma da come impostato, esso mi dà l'idea che, alla fin fine, non sia altro che una specie di articolo-marchetta che stimoli il Ministero della Difesa a indire una nuova gara d'asta per una azienda del settore sicurezza informatica di cui qualcuno (senza fare nomi), magari in forma indiretta, fa parte dell'azionariato. Suggestioni, certamente. Nondimeno, mi chiedo ancora perché l'Ingegner Carlo De Benedetti, invece di buttarsi nell'editoria, non restò nel campo informatico fino ad abbandonare l'Olivetti al suo triste, inconsolabile destino.

giovedì 10 agosto 2017

Finché l'utente non clicca su accetta

Ansia

ROMA - Si chiama 'Submelius' ed è il virus malevolo che ha più colpito nelle ultime settimane gli italiani, viaggia sui siti da cui si scaricano film illegalmente, minacciando quasi il 32% degli utenti. Lo rilevano i ricercatori di Eset che hanno stilato la top 5 dei malware più diffusi nel nostro Paese a luglio 2017.
"Veicolato principalmente attraverso Google Chrome, Submelius colpisce specialmente siti famosi per la visione di film online", spiega Eset. Il meccanismo di diffusione è questo: l'utente visualizza sul browser le classiche finestre con l'annuncio 'è stato rilevato un virus' o 'guadagna soldi lavorando da casa', poi viene reindirizzato ad un sito che chiede a sua volta di passare ad un altro indirizzo, finché l'utente non clicca su 'accetta', "indirizzando così il browser verso il download di un'estensione dallo store di Google Chrome".
§§§
Penso spesso che alla parola utente bisognerebbe sostituire la "e" con un'altra vocale (non vi dico quale, ché non vi considero tali, cari lettori); e che accetta, il più delle volte, sia un nome comune di cosa.
Di conseguenza, ritengo che il suddetto malware «che ha più colpito nelle ultime settimane gli italiani» non sia affatto un «virus malevolo», giacché, se di contagio si tratta, l'esca dell'agente virale è talmente palese - il virus, infatti, si contrae dopo tre passaggi tre e non al primo abbocco - che un po' di selezione naturale non può che portare benefici al web.

domenica 21 maggio 2017

I'm sorry

It’s a very bad thing, Twitter’s role in that,” he said finally. “If it’s true that he [Trump] wouldn’t be president if it weren’t for Twitter, then yeah, I’m sorry. Evan Williams

«Fu una cosa molto brutta, il ruolo del fuoco in quell'evento», disse, infine. «Se è vero che Hitler non sarebbe salito al potere senza l'incendio del Reichstag, allora, beh certo, mi dispiace.» Homo erectus.

sabato 13 maggio 2017

All'ombra del Grande Mediatore

Questo è uno dei migliori articoli letti sul cosiddetto attacco hacker - che, come giustamente spiegato, hacker non è, perché non siamo in presenza di pirati informatici che rubano dati, bensì di rapinatori che rapiscono (bloccano) l'accesso ai dati dei pc “infettati” da un malware, i quali, per liberarli e renderli nuovamente disponibili ai proprietari, chiedono un riscatto (in bitcoin, per ovviare al problema della tracciabilità) entro una certa data, altrimenti, addio dati in ostaggio, che diventeranno polvere informatica sia per i titolari che per gli stessi truffaldini.

A margine, alcune considerazioni profane.

1) Pare che tutti i pc colpiti abbiano Windows come sistema operativo, in particolare il vecchio, glorioso XP (anche i bancomat italiani girano quasi tutti con XP). Vero è che Windows è il sistema operativo più diffuso tra i pc-desktop 

e che quindi, anche per un semplice calcolo statistico, per i criminali informatici è più redditizio “creare“ virus o malware che hanno più probabilità di riuscita a colpire pagliai piuttosto che aghi.
Morale della favola, potrei dire - consigliare a tutti: smettete di usare Windows e passate a Linux (o a quei fighettoni esosi della Apple). Non lo farò, perché ho smesso di predicare invano. Fate come vi pare, ma almeno controllate ogni tanto gli aggiornamenti. 

2) La questione, tuttavia, non riguarda i singoli utilizzatori, ma società o enti più o meno grandi, più o meno pubblici. È chiaro che la gestione hardware e software abbia un costo, soprattutto il software proprietario (Microsoft e Apple) ha un costo notevole. Linux no, non si pagano licenze di installazione: si paga l'assistenza, chiaramente, qualora se ne abbia bisogno (ma quella si paga anche per Windows o MacOS). 

3) Il National Health Center inglese è l'organizzazione pubblica (?) più colpita. Immagino questo scenario: dati decenni di riduzione della spesa, il parco hardware dei centri ospedalieri inglesi è obsoleto, la maggior parte dei pc monta XP perché funziona bene, fa girare i programmi che servono e stop. Inutile e dispendioso acquistare nuove macchine e nuovo software quando quelli "vecchi" svolgono il loro egregio lavoro. Il problema, però, è che Microsoft ha abbandonato XP al suo destino, non fornendo più alcuna assistenza per tale sistema operativo. Un po' come se vai dalla Fiat a chiedere ricambi per il 127. O il Millecento.

4) Pensierino malizioso: scommetto che nei prossimi mesi Microsoft venderà (piazzerà) molte nuove licenze del suo Windows 10, sì da far compiere, al suo attuale modello di punta, un notevole balzo nella sua, al momento, stazionaria (e sotto le aspettative) percentuale di utilizzo.

5) Di primo acchito, soprattutto per come è mossa la campagna mediatica, gli hacker sono considerati i novelli untori, da mettere presto sul rogo prima che infettino ulteriormente sistemi informatici e provochino ulteriore caos. Ma siamo sicuri di bruciare le persone giuste? Leggiamo
Secondo quanto emerso fin dalle prime ore in cui si è sviluppato l’attacco, è apparso chiaro come il codice da cui trae origine il problema sia di diretta derivazione da un precedente codice sviluppato dalla NSA. Quest’ultimo è emerso soltanto lo scorso mese di aprile, portato alla luce dal misterioso gruppo “Shadow Brokers“, i quali hanno reso noto come, tramite il cosiddetto “Eternal Blue“, la NSA avrebbe potuto accedere ad un enorme numero di sistemi in tutto il mondo.
La NSA era evidentemente venuta a conoscenza del bug in Windows e, invece di segnalarne l’esistenza, ne aveva tratto giovamento ufficialmente a scopo di ricerca contro il terrorismo internazionale. Una sorta di backdoor, della quale Microsoft non era a conoscenza, che la National Security Agency statunitense poteva sfruttare a proprio piacimento con una potenza di fuoco di enorme portata.
Alcuni indizi legati alla situazione in Siria ha fatto pensare che il gruppo “Shadow Brokers” possa avere base in Russia, ma in realtà non si conosce molto in proposito. Dallo sviluppo di Eternal Blue da parte della NSA e dal successivo leak che ha portato alla luce tali attività, ha però certamente tratto origine l’attacco che ha preso il largo nelle ultime ore. L’offensiva ha sicuramente portato ad una vasta raccolta di denaro, il cui uso e le cui destinazioni non sono però date a sapersi.
 «La National Security Agency è l'organismo governativo degli Stati Uniti d'America che, insieme alla CIA e alla FBI, si occupa della sicurezza nazionale statunitense». 
Eppure quanto sono più puttane e più streghe (quanto bruciano meglio) gli hacker russi.

martedì 8 novembre 2016

10 in Difesa

« Il Ministero della Difesa italiano ha scelto il nuovo sistema operativo dei propri pc: sarà Windows 10 di Microsoft e avrà la responsabilità di aggiornare i computer del ministero cercando di mantenere e garantire produttività e (soprattutto, visto il settore) la massima sicurezza possibile.»

Produttività. 

Da un punto di vista informatico, per mantenere e garantire produttività, occorre che il Sistema Operativo non s'impalli, si accenda veloce, sia fluido, non rallenti cioè l'utilizzo delle varie applicazioni che “girano” (o frullano?) dentro il sistema. Non so al Ministero della Difesa di che tipo di produttività abbiano bisogno, dipende poi dai vari uffici, dai vari distretti, dai vari comparti dell'Esercito. Escludendo tuttavia i comparti specializzati, controllo radar, reparto balistico, eccetera, limitiamoci alla produttività richiesta da un semplice sottufficiale, o ufficiale che si siedono alla scrivania, accendono il Pc e, cosa altro possono fare con il pc a quei livelli se non utilizzare un browser (navigatore), un programma di posta (pleonastico, almeno per me), un programma di scrittura (documenti, calcolo, presentazione, disegno), qualche giochino per passare il tempo?
Per fare questo, il Ministero quanti euro spende per comprare le licenze commerciali Microsoft? Quante ne risparmierebbe se, invece, si affidasse ad aziende nostrane (ma non è necessario: potrebbero anche essere aziende straniere, persino russe) o assumesse dei tecnici informatici in grado di (scusate il termine) customizzare una distribuzione Linux e renderla produttiva specificatamente per il Minestero della Difesa.

La massima sicurezza possibile.

Qui viene il bello. Pur concedendo che nessun sistema operativo è a rischio zero riguardo alla sicurezza, è indubitabile che Windows OS è il sistema operativo più esposto ad attacchi informatici. Non è un caso, infatti, che Windows sia l'unico OS che richiede caldamente l'installazione di un antivirus già dal primo utilizzo. 
Windows è predominante riguardo al mercato del PC-Desktop (personal computer di casa e ufficio): infatti, è il Sistema Operativo di quasi il 90% dei pc del mondo (89,79% per l'esattezza, è anche per questo che il 90% del malware gli si rivolge contro; Windows stesso, in realtà, è un malware). Per contro il 90% (il 94,2% per essere precisi) dei Supercomputer presenti nel mondo...

via

non utilizza Windows: usa Linux.
I cervelloni del Ministero della Difesa, Pinotti in testa, non credo le sappiano queste cose. Non sanno forse nemmeno che i Supercomputer sono
«utilizzati per realizzare processi di calcolo intensivi come le previsioni meteorologiche (incluse le analisi sull'incidenza dell'inquinamento sull'ambiente), le analisi molecolari (calcolo della struttura tridimensionale e del loro ripiegamento, delle proprietà chimiche, ecc) simulazioni fisiche (simulazioni di fluidodinamica, simulazioni di detonazioni nucleari, di astrofisica, di fisica nucleare ecc), crittoanalisi e altro. I militari e le agenzie governative di tutte le nazioni ne fanno un uso molto intenso. Anche le aziende industriali ne stanno sperimentando l'utilità per i calcoli di previsione e di gestione di grandi volumi di dati che devono essere processati dall'APS (Advanced Planning System) del loro sistema gestionale (ERP).» (Wikipedia).
I militari ne fanno un uso molto intenso! Ma forse non quelli italiani, che usano Windows 10.

A pagamento, sia chiaro.

Ma leggiamo perché

«"In uno scenario di Spending Review in cui recuperare efficienza è sempre più un imperativo per gli enti pubblici - spiega la Difesa - il ministero intende ottimizzare i processi grazie all’adozione del nuovo sistema operativo di Microsoft, che consentirà al personale preposto all'amministrazione civile e militare della difesa e delle forze armate italiane di beneficiare di un’esperienza più intuitiva e di interagire in modo più efficace su qualsiasi device. Un rinnovamento strategico anche nel segno della cybersecurity, in un Paese in cui si assiste alla crescente proliferazione di minacce informatiche che vedono l’Italia contraddistinguersi per percentuali di infezioni IT superiori alla media mondiale, secondo le rilevazioni del Microsoft Security Intelligence Report 2015. Windows 10 offre infatti al Ministero importanti garanzie in termini di protezione delle identità digitali, dei sistemi e dei dati". “All’interno del ministero della Difesa abbiamo storicamente puntato sull’innovazione tecnologica, sulla sicurezza delle infrastrutture informatiche e sulla formazione del personale, in linea con la nostra necessità di avere un altissimo livello di protezione, non solo dei nostri sistemi ma anche delle informazioni che gestiamo. Abbiamo scelto di adottare Windows 10 come elemento strategico per la nostra organizzazione, perché è il sistema operativo che ci permette di ottenere non solo un alto standard di protezione ma, anche un’esperienza d’uso semplice e personalizzata" ha commentato il Capitano di Vascello Maurizio La Puca del Comando Interforze Operazioni Cibernetiche presso lo Stato Maggiore del Ministero della Difesa. »

Ha commentato il Capitano di Vascello Maurizio La Puca del Comando Interforze Operazioni Cibernetiche presso lo Stato Maggiore della Difesa.

Ha commentato il Capitano di Vascello Maurizio La Puca del Comando Interforze Operazioni Cibernetiche presso lo Stato Maggiore della Difesa.

Ha commentato il Capitano di Vascello Maurizio La Puca del Comando Interforze Operazioni Cibernetiche presso lo Stato Maggiore della Difesa.

L'ho ripetuto tre volte, a mo’ di malware.

Egregio Capitano di Vascello,
in uno scenario di Spending Review non si vanno a pagare, e salate, le licenze alla Microsoft, perché - forse non ne è al corrente - Windows è un software proprietario che va pagato per utilizzarlo e del quale soltanto i programmatori dell'azienda possono avere accesso al codice per individuare gli eventuali bachi o falle di sicurezza. Queste cose le sanno anche i mozzi del vascello, capitano o mio capitano.
La Cibersecurity della Difesa italiana è così completamente affidata nelle mani di un'azienda straniera, nella fattispecie americana. Che sia una nazione alleata è davvero consolatorio? Non credo.
Infine: ho il timore che utilizzare Windows 10 per «beneficiare di un’esperienza più intuitiva e di interagire in modo più efficace su qualsiasi device» stia a significare, semplicemente, che Microsoft, oltre a vendervi le licenze di Windows 10, vi abbia rifilato tutti i Windows Phone che aveva in magazzino perché non sapeva a chi altro cazzo venderli. 

È davvero così intuitivo ed efficace pigiare il ditino sulle mattonelline?

mercoledì 10 agosto 2016

Que viva Stallman

Ho una stima incondizionata per quest'uomo, anche se, per indolenza e superficialità, non riesco a seguire in pieno tutti i consigli che si prodiga di dare.

Mi sento orgoglioso di usare Linux. Meno di usare Google (la piattaforma Blogger vi è compresa), Gmail, Chrome, Facebook (non molto), Twitter (ma lo usa anche Snowden), il cloud per conservare soprattutto foto.

Inoltre uso lo smartphone (Android), carta di credito, insomma sono molto tracciabile, tracciabilissimo, chissà in quale file di tipi umani sono catalogato dal Sistema di Controllo "Stalin's dream".

Eppure non ho voglia di resettare tutto: quel che ho fatto, detto, scritto, ho fatto-detto-scritto. Non mi sembra, allo stato presente, di aver commesso reati. Atti impuri tanti, ma per quelli, casomai, stasera - se il cielo si rischiara - se vedrò una stella cadente, esprimerò il desiderio che mi siano perdonati.



venerdì 25 marzo 2016

La tristezza della mela

«Secondo quanto afferma il vicepresidente per il product marketing internazionale di Apple, la maggior parte delle persone che hanno acquistato un iPad Pro provengono da un PC Windows; al mondo esistono ancora 600 milioni di PC vecchi più di 5 anni, dunque potenziali nuovi utenti Apple, che però sono stati definiti da Schiller come utenti tristi.» [via]

Premetto che io, vero, Windows, salvo alcune occasioni, non lo uso più da, boh, forse una decina d'anni, e manco per niente, quindi, voglio far l'avvocato delle cause perse per Billino, tuttavia, mi sembra doveroso segnalare a quei fighettucci con la virgola nelle mutande della Apple che, la tristezza, oggidì, ma che dico: da tanti anni oramai, la tristezza è passata armi e bagagli nelle vostre utenze. Non ci credete? Guardate e piangete con me:





Vi posso garantire che, pur sfocata dalla mia poco nitida cattura d'immagine, quella che si vede nella mano della presidentessa americana è una mezza mela tristemente marcia.

Infine, un'altra aggiunta triste: l'altro ieri, alla Coop (sono l'etno-antropologo ufficiale del negozio), al banco frigo della carne suina, ho visto un signore sui trentacinque, ma ne dimostrava sessantadue, di origine andina a occhio e croce, bello grasso come un bufalo guatemalteco, con un giubbotto di pelle nera di cinghiale sudato, sudato lui pure mentre parlava nella sua lingua ad un iPhone d'ultima aberrazione placcato in oro; e mentre l'osservavo con discrezione e acutezza, ho potuto constatare che non era triste, no, affatto, perché riusciva a veicolarla tutta fuori, col sudore. 

venerdì 19 febbraio 2016

Quanto pende dipende

Dopo aver letto un po' qui e un po' sul contenzioso tra Apple e Fbi, sono arrivato a una conclusione.
Se invece di ammazzarlo a cazzo di cane, avessero catturato Syed Farook vivo - e potevano farlo, visto che l'avevano inseguito e circondato (qualcuno arriva a dire persino che gli avrebbero sparato quando già aveva le manette¹, e comunque le manette gliel'hanno messe da morto perché forse poteva muovere le mani: misteri americani) - la questione non si poneva. O si sarebbe posta in altri termini: sarebbe stato più facile far parlare un detenuto con la persuasione o un tecnico informatico con la rettorica?
«So che voglio e non ho cosa io voglia. Un peso pende ad un gancio, e per pender soffre che non può scendere: non può uscire dal gancio, poiché quant'è peso pende e quanto pende dipende».²

Infine. Concediamo che uno iPhone possa essere, per certi versi, una cassaforte inespugnabile. Ma se il tesoro resta inaccessibile una volta immessovi, non vuol dire che esso non possa essere stato comunicato, trasmesso e quindi, potenzialmente tracciabile e quindi individuabile.
I dati hanno senso soltanto nella comunicazione. Se sono taciuti e conservati, sono come i soldi nel materasso: non hanno, non possono avere corso.
E perciò: se i dati presenti nel telefono del terrorista sono entrati nell'apparecchio ma non sono mai usciti, è un po' come se non fossero mai esistiti.

Update 20 febbraio ore 13,10

Quando una mia idea, o ipotesi, coincide con quella espressa dopo di me da persone che ne sanno più di me e che di certo lo sapevano prima di me ma che insomma io sono riuscito a pensare come loro senza averlo letto prima, beh, mi sento particolarmente perspicace.

Esempio: pochi minuti fa, chez Paolo Attivissimo, ho letto la seguente traduzione del testo che accompagna un tweet di Edward Snowden sulla vicenda in oggetto:



1) L’FBI ha già tutti i tabulati delle comunicazioni del sospettato – con chi ha parlato e come lo ha fatto – perché questi dati sono già custoditi dai fornitori di servizi, non sul telefonino stesso.

2) L’FBI ha già ricevuto backup completi di tutti i dati del sospettato fino ad appena 6 settimane prima del reato.

3) Copie dei contatti del sospettato con i suoi colleghi – la cosa alla quale l’FBI afferma di essere interessata – sono disponibili in duplicato sui telefonini di quei colleghi.

4) Il telefonino in oggetto è un telefono di lavoro fornito dal governo, soggetto al consenso di monitoraggio; non è un dispositivo segreto di comunicazione per terroristi. I telefonini “operativi” che si ritiene nascondano informazioni incriminanti, recuperati dall’FBI durante una perquisizione, sono stati fisicamente distrutti, non “protetti da Apple”.

5) Esistono mezzi alternativi per ottenere accesso a questo dispositivo – e ad altri – che non richiedono l’assistenza del fabbricante.
Gimme five, Ed.

_______
¹ Sito di chiara matrice complottista che non link. 
² Carlo Michelstaedter, La persuasione e la rettorica, Adelphi, Milano 1995

mercoledì 29 luglio 2015

Internet e l'oltretomba


Di tanto in tanto, diciamo una volta a stagione, vado a salutare mio padre al cimitero, probabilmente perché abituato sin da piccolo a visitare, all'epoca con cadenza settimanale, il regno dei morti (in quel periodo i nonni, da anni oramai trasferiti nelle piccole urne degli ossari). 
Mio padre è in terra, una bella tomba semplice, un perimetro di cornice di pietra contenente sassolini di media grandezza, a capo del quale un blocco semipiramidale alto un polpaccio, anch'esso in pietra, sul quale è posta una croce di ferro riciclata da un'altra tomba che i becchini volevano buttare via e che mio fratello ebbe l'ottima idea di far ritemprare e lucidare da un fabbro. Sul blocco, una foto incastonata in un classico portafoto ovale dalla cornice di peltro dorato e, sotto, il nome, il cognome e le date consuete.

Mentre stavo facendo una riflessione sulle date, A e B del segmento vita, ho sentito una notifica sullo smartfono, niente d'importante, ma dico questo perché l'apparecchio segnalava che era presente una rete Wi-Fi aperta e disponibile. Aperta e disponibile al cimitero, che si trova distante dal paese e con nessuna abitazione o altro stabile che lo circonda. 

Il diritto a essere connessi anche da morti. 

Le finestrelle con quella luce... Sembra proprio l'oltretomba.

sabato 28 marzo 2015

Sono o non sono un guru?

Se internet è diffuso poco in Italia rispetto ad altri paesi è perché, nel quasi ventennio trascorso, il capitale nostrano ha continuato (e in parte continua) a dar più credito alla televisione che ad internet.  Ma da qualche tempo, diciamo dalla diffusione capillare dello smartphone, internet inizia a essere il veicolo prediletto per convogliare messaggi a carattere promozionale, perché in fondo, gratta gratta, i media servono a questo: convincere le persone a comprare certe merci (finché avranno soldi o potranno accedere al credito) o a votare certi politici (finché crederanno che votare serva a qualcosa).

Questi pensieri sono sorti dopo aver letto quanto ha dichiarato Andrew Keen, un guru della Rete (!) che si trova attualmente in Italia per alcuni incontri pubblici.
In particolare

«Con il progetto Internet.org [Zuckenberg] dice di voler portare internet ai Paesi emergenti, ma in realtà il suo scopo non è quello di dar voce a chi non ne ha una: dietro i proclami idealistici c’è una strategia commerciale mascherata da filantropia». Lasciata alle sue regole, la Rete non è un meccanismo di distribuzione di profitti, ma tende invece a concentrarli nelle mani di pochi fortunati: «È una delle maggiori accumulazioni di ricchezza della storia. Aziende come Google e Facebook vendono la nostra privacy al miglior offerente, con la pubblicità che ci segue ovunque, tagliata esattamente sui nostri gusti. E ogni volta che facciamo una ricerca o postiamo qualcosa, stiamo lavorando per loro, gratuitamente, offrendo informazioni sempre più precise per aiutarli a farci diventare un target perfetto». 


Sarò stringente perché ho fame: non c'era bisogno del guru per capire la “strategia commerciale mascherata da filantropia”. Quel che piuttosto andrebbe capito (perché forse non è mai stato spiegato abbastanza) è che l'accumulazione di ricchezza ottenuta, per esempio da Google e da Facebook, deriva principalmente da un enorme afflusso di capitale in cerca di autovalorizzazione, ben prima che dagli attuali introiti effettivi derivanti dal mercato pubblicitario. È chiaro quindi che è sempre stato improprio parlare di rivoluzione digitale, perché appena ha raggiunto una certa soglia di pubblico “globale”, internet è diventato un'ulteriore stampella a sostegno del capitalismo; e da veicolo di conoscenza a veicolo di demenza, il passaggio è stato breve.

lunedì 29 settembre 2014

Perché io valgo. Un alluce

Aggiornamento al 24 aprile 2014
 
Oggi - sia detto di passata - ero di festa, ché festa del patrono, S. Michele,  del luogo ameno dove lavoro (dove risiede lo sloganista metaforico che fa il presidente del consiglio a tempo perso).
E insomma son stato a casa, anzi no. Son stato in giro al mattino, di qui e di là, a far girare l'economia pneumatica (pit-stop) e informatica; per quest'ultima mi giravano le palle perché temevo di dover sostituire il pc-desktop e prenderne uno nuovo, sulle 500 euro. Invece no, ho scoperto di rimbalzo che, grazie ai dischi allo stato solido (SSD) si può velocizzare una macchina come la mia, un AMD dualcore di basso conio. Con 70 euro mi sono fatto aggiungere un SSD, appunto, di 120 gb, che ho unito al HDD da 320.
Ho formattato poi il tutto e, come sistema operativo, ho messo una distro linux user friendly che da tempo provavo senza decidermi a installare definitivamente.
[*]
Facile e veloce da installare, si avvia rapidamente e va come una scheggia.
Luca Manjaro.
In buona sostanza: delle 629 e rotti euro che valgo, ne ho spese, informaticamente, soltanto 70. E 70 euro corrispondono al valore elargitomi da 1400 visitatori.
Tutta roba a nero chiaramente.

martedì 9 settembre 2014

Le mattonelle di Otto

Dopo varie peripezie informatiche, sono riuscito a installare Otto che sì, l'è bellino, tanto che con le sue mattonelle colorate ci rifarei volentieri il bagno di casa, avessi un qualche migliaio di euro per pagare il mattonellista (o mandano direttamente un ingegnere informatico a casa quelli della Microsoft?).

No, non ho rinunziato a Linux, per carità, è solo un approccio conoscitivo. Ho comprato un Lènovo usato che aveva in dote Sette e i DVD per installare Otto, cosa che ho fatto, con molti smadonnamenti a corredo, in quanto - cosa per me inaudita abituato come sono a installare una distro Linux in un quarto d'ora, venti minuti al massimo - ci sono volute più di quattro ore, e poi un altro paio per fare l'upgrade da 8 a 8.1.

E così son qui, con questo nuovo desktop environment, smattonello. Mi propongono l'abbonamento a Office che col cazzo lo fo. Libre Office a vita, ecco. Ma per curiosità ho provato il Word online che - oh, quanto son carini a Redmond! - non consente di fare il copia incolla di quanto uno ivi scrive, se lo deve tenere lì per benino, anche se suo.

Così, per prova, ho scritto dei versi melensi che il programma consente tuttavia di condividere. Vediamo con quale risultato. Sono brutti, ma son qui.

venerdì 5 settembre 2014

Il sorriso di Valentina

Sto da alcuni giorni trafficando con un notebook Lenovo usato acquistato come nuovo su Amazon. ThinkPad. Visto che è in dotazione, vorrei provare il Finestrone Otto ma non ancora trovo il verso di riuscirci.
Pazienza, per carità. Ci metto una distro Linux (facile Linux Mint Debian ma anche Deepin mi attrae un po', chissà se i cinesi di Lenovo vanno d'accordo coi cinesi linuxiani) e vafanculo Bill.

Ma con le installazioni io son caparbio, ci perdo un sacco di tempo, ci smadonno, piglio a gentili morsi verbali quelli dell'assistenza, in orario d'ufficio s'intende - parlassi il russo io come parlano l'italiano loro (hanno un vago accento slavo che io forse erroneamente identifico col russo, boh).

Tutto questo per dire che da alcuni giorni sono preso da questa distrazione massima, leggo poco, non guardo neanche Giorgione.

Distratto, sì, ma presente. 

Dopo una lunga telefonata all'assistenza che non ha portato a niente, se non ulteriore confusione, ho riagganciato la cornetta e subito un nuovo squillo.

- Pronto? 
- (silenzio, 'sti fetenti hanno imparato a togliere il rumore di sottofondo che fa riconoscere subito che si tratta di un call center)
- Buonasera, sono Valentina dell'Eni, parlo col signor Massaro?
- Se mi regala mille litri di gasolio, sì.

lunedì 7 luglio 2014

Datagate e cagate

Io lo sapevo che, prima o poi, i miei peli pubici sarebbero finiti nelle mani di qualcuno, è per questo che mi sono depilato. Si trastullino pure coi miei organi genitali.

- Perché, quanti ne hai?
- Uno, più due se non sbaglio il conto.
- Sei un coglione.
- Ecco.

Quello che mi fa specie, però, è non sapere chi sono coloro che alla NSA si divertono a vedere le nostre intimità, quali facce hanno, se sono carini, se maschi, se femmine, se stronzi tout court. In fondo, anche noi poveri internauti abbiamo i nostri gusti sessuali, e la diffusione telematica dei genitali va incontro e non avverso ad essi.

- Spiegati.
- Ci provo. Se io invio, non pubblicamente beninteso, ma privatamente, una foto dell'organo a qualcheduno/a, il destinatario - chiunque sia - rivela le mie preferenze, perché non sono mica così perverso da mostrarlo a un Calderoli o a una Boschi, a un Di Maio o a una Biancofiore.
- Che la politica non sia eccitante è notorio
- Già.

Per capirsi: sono preoccupato che si abusi dei pixel lubrichi che produciamo senza nostra previa autorizzazione. Già me lo vedo quell'ingegnere informatico a fare paragoni o false attribuzioni, oppure a masturbarsi guardando intimità a lui non indirizzate.
Sulla falsariga del Primo Emendamento, mi verrebbe da dire: ognuno pensi ai cazzi propri.

- Sai, ho un sospetto.
- Quale?
- Che alla NSA interessino soltanto i cazzi degli altri. 

giovedì 15 maggio 2014

Il diritto alla ricordanza

 «sono uomini e donne che detestano la rete»

Siccome sono uomo (o sono donna?) anch'io, mi sono domandato perché io non odio, non detesto la rete, anzi. Io nella rete ci sto bene, un po' come a casa o con gli amici o con le amanti (gli amanti se fossi donna, o se fossi omo) quindi non mi dovrei sentire tirato in ballo da Mantellini.

Ma i toni apodittici mi tirano in ballo quasi sempre, come se mi tirassero i peli pubici.
Ahi.
Te l'avevo detto vai dall'estetista a darti una spuntatina.
È bello immaginare che la Biblioteca di Babele si riempia eziandio delle mie facezie. È per questo che amo la Rete.
A me la Rete ha dato tanto, anche le calze e un paio di pantaloncini Puma made in Georgia (!) pagati 8 euro su Amz.

Certo che sono contrario alle limitazioni impancate dalla corte europea dei diritti del cazzo.

Ovvero non sono contrario, perché è anche giusto che vi sia qualcuno che, se vuole, possa esercitare il privatissimo diritto all'oblio, anche se mi sembra una gran sciocchezza perché:
a) purtroppo o per fortuna - è più facile essere dimenticati che ricordati.
b) l'universo è tanto vasto che i dati sensibili sono, di fatto, dati insensati.
c) tra mille anni, quanto spazio fisico occuperanno nell'universo questi dati?








via
In buona sostanza: preferisco il diritto alla ricordanza.
Chi ha scritto Le ricordanze? Se contate fino a tre prima di rispondere vuol dire che avete bisogno di Google.
(Insomma: chissà se Leopardi, con internet a disposizione, consulterebbe più le stelle dell'Orsa o più i suoi following).

Ebbene: io voglio essere ricordato, per l'immarcescibile principio dettato dalla canzone più bella del mondo:

giovedì 18 luglio 2013

Realizzare a pieno il proprio potenziale

Alcuni giorni fa, tramite Lffl, vengo a sapere che
Dal 17 giugno al 31 agosto 2013 Microsoft offre a scuole e università il nuovo Surface RT ad un prezzo speciale. La priorità di Microsoft nel campo dell’istruzione è di aiutare scuole e università, studenti e insegnanti a realizzare a pieno il proprio potenziale avendo accesso a software, hardware e servizi a prezzi convenienti. 
Come ho detto più volte, è dal 2008 che ho abbandonato Windows e che uso Linux. Ciò nonostante, tale prodotto in “offerta” che, di norma, ha un prezzo di listino superiore al doppio¹ proposto a scuole e università, mi farebbe “gola” (164€ +IVA), perché è una macchina di alto livello con un'ottima dotazione software (anche se, accanto a Windows, installerei subito in partizione una distro Linux).
Dunque, ho aperto il file pdf e, dal modulo, ho capito che l'offerta di vendita è riservata alle scuole e alle università. Tuttavia, considerato che Microsoft vuole aiutarmi (nel mio caso come insegnante) «a realizzare a pieno il [mio] potenziale avendo accesso a software, hardware e servizi a prezzi convenienti», ho fatto due cose: ho scritto a Microsoft e ho telefonato al collega responsabile dell'informatica dell'Istituto scolastico dove lavoro per chiedere, a entrambi, lumi.
Mentre Microsoft, per rispondermi², ha impiegato una settimana, il collega è stato encomiabile: è andato dal dirigente e, insieme, hanno convocato un appuntamento col responsabile Microsoft di zona. Il risultato è il seguente: tale Surface RT può essere acquistato esclusivamente dalle scuole (o dalle università) e può successivamente essere dato in comodato d'uso gratuito ai docenti e agli studenti.
Nella mia ingenua ignoranza presumevo di potermi comprare il nuovo pc-tablet della Microsoft tramite l'intermediazione della scuola, ma così non si può fare, perché la scuola non è un mediatore commerciale. Mi dispiace, poiché così non potrò realizzare a pieno il mio potenziale. Nondimeno, mi domando - e domando alla Microsoft Italia - chi saranno gli insegnanti e gli studenti che potranno soddisfarlo, il potenziale, grazie al Surface acquistato ai prezzi proposti per le scuole e le università italiane. Forse quelle che hanno tanti soldi in bilancio da poter comprare copiosi quantitativi del Surface RT da distribuire in comodato gratuito al proprio personale e ai propri iscritti. Sono proprio curioso di vedere al 31 agosto quanti saranno e, di poi, stabilire la percentuale di quanti docenti e studenti italiani saranno potenziati. Se sarà sopra l'1% sul totale me ne comprerò due a prezzo intero, uno per potenziarmi la mente e uno per potenziarmi i genitali, facendo con essi touch touch sullo schermo.

¹È da pochi giorni che Surface RT viene venduto in Italia a 337€, prima costava 487€, e chissà il motivo di tale sostanzioso ribasso.
² Ho scritto a Microsoft da due indirizzi di posta diversi e per inviare la stessa risposta automatica ci ha messo 8 giorni. La allego per far notare due cose: a) la scelta del periodo temporale di tale offerta cade, per quasi tutti i paesi dell'emisfero boreale, nel periodo delle vacanze estive; b) forse le scuole e le università delle altre nazioni sono più ricche, chissà; stupisce, dei paesi della zona Euro, l'assenza della Grecia: che pezzenti (non i greci).

Hi,
Thanks for your interest in Microsoft Surface RT. Please excuse our delayed response as we are experiencing a very high volume of customer orders and inquiries regarding the Surface RT for education limited time offer.
 Order Process:
We are processing orders and responding to inquiries as quickly as possible and we appreciate your patience. As your order enters the first stage of the fulfillment process, you will receive a confirmation email which may include questions and order clarifications. We will then work to process your order as quickly as possible.
Answering Questions:
If you are emailing with a question about the offer, please take a look at the program overview and frequently asked questions below. For questions not covered below, a representative will contact you soon with a specific response.
Program Overview:
Microsoft is pleased to offer special pricing on Surface RT directly to schools and universities for a limited time between June 17, 2013 and August 31, 2013.
Our mission in education is to help schools and universities, students and educators realize their full potential. One way we do this is by offering software, hardware and services at affordable prices to education institutions. Surface RT is a terrific tool for teaching and learning and we want students and educators to have the best technology on the market today.

Frequently asked questions (FAQ):
Q)     Is the offer open directly to individuals? (students, teachers & employees of an institution)
A)      This offer is open for purchase by educational institutions only. This offer is not open to individuals (students, teachers or employees of an institution) for purchase through personal funds. If you are a student or teacher, please take the offer to your educational institution to make sure they know the offer is available for only a short time.
Q)     Is there a minimum quantity requirement for the order?
A)      No, there is no minimum quantity requirement
Q)   How long will it take to get my order?
A)   Order to Shipment timelines are between 7-17 days. Factors that increase time-to-ship include incomplete order form submissions, credit health/history, order size and supply availability.   All shipments will be via standard freight, unless the customer chooses to pay for expedited options.
Q)     What payment methods are accepted?
A)   US/Canada: Payments can be made via an institution (school) Purchase Order or an institution (school) credit card.
Outside US/Canada: Payments can only be made via an institution (school) Purchase Order
 Q)     Which countries is the offer valid in?
A)      Australia, Austria, Belgium, Canada, China (via Digital China), Denmark, Finland, France, Germany, Ireland, Italy, Japan, Korea, Mexico, Luxembourg, the Netherlands, Norway, Portugal, Russia, Singapore, Spain, Sweden, Switzerland, United Kingdom, and the United States (includes Puerto Rico).
Q)   Is there a different order form for each country?
A)      Yes, orders must be submitted using country specific order forms with country specific SKUs and pricing.
Q)     When does the offer end?
A)      The Surface for education limited time offer is open through August 31st, 2013.
Q)     Is the offer extended to Home schools?
A)      We are unable to extend the Surface for education limited time offer to home schools at this time.
Q)  Is there a similar or planned discount on the Surface Pro?
A) This special educational pricing is for Surface RT only. There is currently no special educational price for Surface Pro.

Thanks

domenica 7 luglio 2013

Milano ignorante: i vigili urbani non riescono ad accendere il PC


via
No, ditemi che non è vero, ditemi che questa notizia è falsa, che è stata creata apposta dalla Zucchetti software gestionali, per non parlare di Billino Cancelli l'uomo che fa più beneficenza al mondo.
Perché se fosse vera io mi ci incazzo, perché non è possibile essere così ignoranti, non tanto i vigili, quanto quelli del Comune che si occupano d'informatica e, altresì, i giornalisti che riportano la notizia, i quali, quanto meno, dovrebbero suggerire al volgo che esistono soluzioni, gratuite, ripeto
gratuite
libere, efficienti, funzionali e non lasciare a intendere che esiste solo il dischettino con Windows da installare per utilizzare i computeri. 
Non è possibile che nessuno dell'entourage di Pisapia sappia che, da più di vent'anni, esiste Linux con le sue distribuzioni.
Esagererò ma, paradossalmente, una notizia del genere mi suona come se ai vigili fossero state consegnate delle nuove autovetture senza carburante e loro non sapessero il motivo per cui esse non partono; la differenza è che Linux, rispetto alla benzina, costa molto, ma molto meno.

Tanto per far capire: io pure ho comprato un pc senza software e, senza essere un genio informatico, inserendo un cd (o dvd) dove avevo, tramite un altro pc di casa, prima scaricato e poi masterizzato una distribuzione Linux (ce ne sono più di trecento a giro, ma considerate le dieci più famose), ho installato da me, seguendo poche semplicissime istruzioni, un sistema operativo (ripeto) gratuito e pronto all'uso, dove ci sono tutti i programmi che servono per navigare (Firefox di Mozilla o Chromium), per scrivere, per fare calcolo o presentazione (Libre Office), per visualizzare immagini e/o foto, per ascoltare musica, per disegnare, per giocare, per fare quel che cazzo ti pare, insomma, anche per fare le multe.

Di più: è notizia di alcuni giorni fa che la municipalità di Monaco di Baviera ha rilasciato questo comunicato:
"Munich City Council plan to make Ubuntu discs available as a ‘replacement for Windows XP’ – Microsoft’s 11-year old operating system for which support officially ends in April of next year. The proactive effort is been billed as an attempt to ‘prevent electronic waste’ from discarded computers that, whilst still serviceable with an alternative OS, would fail to meet the requirements of Windows 7 or Windows 8".
In pratica, il Comune di Monaco di Baviera, dato che Microsoft pensiona definitivamente Xp e dato che i propri “vecchi” PC  - che non sono ancora da buttare - non riescono a fare funzionare Windows 7 od 8 (sistemi operativi che richiedono più risorse sia di potenza del processore che di memoria Ram), anziché rottamarli, produrre rifiuti e spendere soldi per nuove macchine, ha deciso (il Comune, avevo perso il soggetto della frase) di dire addio a Microsoft e di installare - gratuitamente* - un nuovo sistema operativo che permetterà a tutti gli uffici dell'istituzione, compreso quello dei Vigili urbani immagino, di continuare a usare i propri vecchi pc.

*Quasi gratuitamente, diciamo: infatti, si stima che il Comune spenderà circa 5.200 dollari anziché 12.000.000 di dollari per rinnovare le licenze Microsoft (e l'hardware per far girare tali W7 o W8). Bella spending review, nevvero?

«It's estimated that the project will cost about $5,200, which the city could raise by holding promotional events in partnership with computing-related businesses in the area -- making the plan revenue-neutral, according to Ruff.
Munich has been making waves in the world of open source software for roughly a decade. The city's 2003 decision to switch from Windows XP to a customized Linux distribution called Limux is thought to have saved the government more than $12 million in license fees and hardware upgrades that were rendered unnecessary by Limux, according to a report from The H Online

giovedì 18 ottobre 2012

Quantal Quetzal

*
Ogni sei mesi si avanza grado nel sistema operativo più bello che c'è. A gratis (anche se questa volta gli comprerò un cappellino o una maglietta, ).