mercoledì 14 gennaio 2009
Nemmeno più
Nemmeno più quale mestiere faccio mi ricordo.
Rispetto l'orario ricevo un giusto salario.
Il piede del mio signore è lustro come uno specchio.
Ogni brusìo di questi topini l'intendo al tatto.
Nemmeno più quale amore se amare mi ricordo.
Nemmeno più quale Dio se pregare.
Nemmeno più quale parlare se parlare - nemmeno più
a che strappi essere sordo.
Giovanni Giudici, Autobiologia, Mondadori, Milano 1969
Nota a margine:
Dedico questa poesia a tutti gli impiegati del catasto.
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