La casa che io a lungo frequentai
Nella mia gioventù ieri passando
Per quel rione di periferia
Rieccola. Fu là che Amore
Divampò nel mio corpo con la sua
Sublime forza.
E ieri
Ripercorrendo quella vecchia via
L'incantamento erotico mirabili
Rese le cose: bottegucce
E pietre e marciapiedi,
Davanzali, facciate, balconcini...
Di colpo ogni bruttura era sparita.
E stavo là, fissando quella porta,
Immobile, dalla casa fascinato,
Con tutto il mio esserci, raggiante
Dei trasporti dolcissimi che vissi.
[1918]
Costantinos Kavafis, Un'ombra fuggitiva di piacere, traduzione Guido Ceronetti, Adelphi, Milano 2004
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