seguivo il tuo viaggio
provavo le tue impressioni
pensavo i tuoi pensieri
meglio del simulatore di un centro spaziale
che riproduce a terra le vicende
di un'astronave in volo tra le stelle
finché scese le ombre sopra i tetti
te addormentata, perso ogni contatto
caddi di quota, riabitai un mio baratro
tra voci inascoltate e la spezzata
illusione di un filo che ci legasse
non solo a te ma ogni cosa sperata
ai grandi assenti, a eterni invisibilia
Luciano Erba, L'ippopotamo, Einaudi, Torino 1989
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