mercoledì 27 gennaio 2010

Qualcosa, qualcuno

Come non dirsi d'accordo con Malvino [1, 2] e tuttavia nutrire, rispetto a lui, una maggiore speranza?
D'accordo, il cristianesimo (e in particolare: il cattolicesimo) è, qui in Italia soprattutto, «refrattario alla democrazia e al liberalismo». Ma proprio per questo occorre, secondo me, mostrarlo interamente, fino alle estreme conseguenze, fino a far vedere palesemente agli occhi della società italiana quanto esso sia l'impedimento assoluto verso l'emancipazione della nostra democrazia, verso l'indipendenza della nostra repubblica, verso quel senso strano di libertà che non ha bisogno di tutori se non delle proprie regole, fallibili, che di volta in volta la politica si dà senza nessun riferimento a irrealtà ultraterrene.
Emma Bonino, Nichi Vendola, il giovine Agriesti siano la forza e la speranza, quell'hope che ha accompagnato Barack Obama un anno fa alla vittoria. E anche se Obama non ha portato la rivoluzione, ha dato e sta dando comunque luogo a qualcosa di diverso. In Italia sarebbe il Qualcosone malviniano, ancora ahimè lontano dal prevalere alla crassa meschinità caratteriale della maggioranza degli italiani, ancora troppo sensibile alle trombe stonate del «demopopulismo autoritario del centrodestra».

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