sabato 6 febbraio 2010

Presenza di spirito

«Notevole presenza di spirito ha dimostrato a Rutzenmoos un uomo che, come scrive il Linzer Tagblatt, ha salvato un bambino di tre anni da un toro inferocito. L'uomo, un operaio del cementificio Hatschek che da decenni dà lavoro a migliaia di lavoratori e continua a offrire in tutta la regione esempi visibili di sensibilità sociale costruendo asili e ospedali e concedendo sovvenzioni per ospizi e manicomi, avrebbe allontanato il toro dal bambino servendosi di una giacchetta di lana di un rosso brillante. Il bambino aveva potuto mettersi in salvo mentre il toro si era avventato contro l'uomo e l'aveva ridotto in condizioni così pietose che il giorno dopo questi era morto nella clinica traumatologica di Vocklabruck fondata dal cementificio Hatschek. Il Linzer Tagblatt sottolinea la felice circostanza che l'operaio di Rutzenmoos, nel momento in cui il toro si era lanciato contro il bambino, portasse la giacchetta di lana rossa che la moglie gli aveva fatto per Natale e che proprio con l'aiuto di questa giacchetta rossa avesse distratto l'attenzione del toro dal bambino e l'avesse attratta su di sé. Al funerale dell'operaio avevano assistito centinaia di suoi colleghi e logicamente, come sempre in casi analoghi, anche la direzione del cementificio Hatschek al completo. Per non parlare del resto della popolazione, che va sempre volentieri a funerali del genere perché essi sostituiscono il teatro con le sue continue premières, che da queste parti non esiste. Il Linzer Tagblatt pubblica oggi la fotografia del bambino di Rutzenmoos e la fotografia dell'uomo che l'ha salvato, lui pure di Rutzenmoos, la fotografia della moglie del salvatore del bambino e la fotografia della giacchetta di lana rossa fatta dalla moglie al marito per Natale, nonché la fotografia del luogo dell'accaduto e la fotografia del toro che l'operaio di di Rutzenmoos aveva distratto dal bambino di Rutzenmoos e aveva attratto verso di sé, verso l'operio di Rutzenmoos. Quanto al quel toro malvagio, esso, come scrive il Linzer Tagblatt, è stato macellato».

Thomas Bernhard, L'imitatore di voci, Adelphi, Milano 1987

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