La mancanza di parole è un fenomeno. Alcun problema se ad essa si associa un silenzio imperturbabile, dal quale non trapela alcunché. Altro discorso se, invece, le parole che in realtà ci sarebbero, sono impedite a uscire dal sé perché velano - più delle lacrime gli occhi - l'essenza di un sentimento, quale che sia.
La caratteristica specifica di questo fenomeno è simile a una momentanea afasia. In realtà, si vorrebbe tanto parlare, parlare a lungo, ma le parole subiscono una sorta di riflusso interno, restano nel gozzo - per favore dottore, mi dia una pacca sulla spalla nel caso mi andassero a traverso.
Dottore: - Guardi in alto, cosa vede?
Impaziente: - Vedo la verzura di alberi secolari che impediscono al sole allo zenit di espandere anche qui la sua calura e offrono la possibilità di un abbraccio che vorrei non finisse più.
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