Dopo varie peripezie informatiche, sono riuscito a installare Otto che sì, l'è bellino, tanto che con le sue mattonelle colorate ci rifarei volentieri il bagno di casa, avessi un qualche migliaio di euro per pagare il mattonellista (o mandano direttamente un ingegnere informatico a casa quelli della Microsoft?).
No, non ho rinunziato a Linux, per carità, è solo un approccio conoscitivo. Ho comprato un Lènovo usato che aveva in dote Sette e i DVD per installare Otto, cosa che ho fatto, con molti smadonnamenti a corredo, in quanto - cosa per me inaudita abituato come sono a installare una distro Linux in un quarto d'ora, venti minuti al massimo - ci sono volute più di quattro ore, e poi un altro paio per fare l'upgrade da 8 a 8.1.
E così son qui, con questo nuovo desktop environment, smattonello. Mi propongono l'abbonamento a Office che col cazzo lo fo. Libre Office a vita, ecco. Ma per curiosità ho provato il Word online che - oh, quanto son carini a Redmond! - non consente di fare il copia incolla di quanto uno ivi scrive, se lo deve tenere lì per benino, anche se suo.
Così, per prova, ho scritto dei versi melensi che il programma consente tuttavia di condividere. Vediamo con quale risultato. Sono brutti, ma son qui.
1 commento:
a momenti mi fai venire l'ebola a leggere sto post. avverti prima che non è roba per anziani impediti digitalmente (uso il portatile col mause, per dire)
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