domenica 22 maggio 2016

Depistarsi

Stasera vorrei depistarmi, lasciare una falsa traccia, esporre un pensiero impensato, non condividermi. 
Per farlo, devo perquisirmi, depositare tutto sul tavolo, comprese le pellicine e le lacrime (me ne scende una adesso perché mi sto grattando un occhio).
Ecco fatto:  non sono più identificabile, almeno sino a un certo punto, finché manterrò fede alle intenzioni, le seguenti:
non rendere commercializzabile la mia identità, toglierla dallo stomaco-database delle Corporation, le quali, per mezzo dei loro potenti e sofisticatissimi algoritmi, seguono ovunque la mia navigazione e mi suggeriscono questo e quello, tentati quasi di prendermi per mano e accompagnarmi verso la mia obliterazione.

2 commenti:

Marino Voglio ha detto...

troppo tardi. segui i flutti fino al tuo scoglio, è meno peggio.

Luca Massaro ha detto...

Va bene, però ci tengo a precisare che, a volte, il naufragar m'è uggioso in questo mare.