lunedì 9 aprile 2012

Al freddo muti se ne stanno i muri

[*]
Noi italiani siamo delle persone mature. Come pere.

Di gialle pere il suolo
e colmo di rose selvagge
pende nel lago, voi cigni del cuore,
e il capo di baci ubriaco
nell'acqua tuffate
ch'è santa e non turba.

Ahimè, dove li prendo,
ora ch'è inverno, i fiori, e dove
del sole la luce, della terra
l'ombra? Al freddo muti
se ne stanno i muri, nel vento
stridono le banderuole

Noi italiani maturi, muti come muri al freddo, banderuole che stridono.
La maturità degli italiani che hanno fatto la maturità, o che l'hanno comprata, o che non ce l'hanno e stanno bene lo stesso e non hanno tutta questa urgenza di avercela. 
Noi italiani maturi, sereni. Possiamo essere dei diversamente maturi?

Sia chiaro: non difendo né giustifico i crimini della lotta armata brigatista. Il problema è un altro: il problema è che i crimini di Stato sono moralmente peggiori dei crimini brigatisti, giacché tolgono la fiducia nello stesso stato di diritto. Non perché non si sospettasse che lo Stato fosse ricorso alla tortura. Il dolore è averne la conferma, la testimonianza diretta. La dolorosa constatazione che la tortura è stata davvero una prassi dello Stato. E se la tortura di Stato è accaduta, è stata possibile una volta, questo fa temere che sia stata sempre possibile e che possa essere possibile ancora.

Ma noi italiani siamo dei cittadini maturi. Ci piace il bondage. E l'Uomo Lebole lo sa bene.

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