lunedì 9 aprile 2012

Lunedì dell'Angelus Novus

Paul Klee, Angelus Novus, 1910
«C'è un quadro di Klee che s'intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L'angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l'infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta.»
Walter Benjamin, Angelus Novus, Einaudi, Torino 1962

Buongiorno Angelo, buon lunedì. Sole, monti spruzzati di neve, freddino. Colazione calma. Sfoglio Il Sole 24 Ore di ieri, leggo il fondo di Guido Rossi, mi stupisco:
Pur non essendo finora stata presa alcuna decisione per garantire la difesa dei diritti e delle democrazie costituzionali occidentali, da più parti ci si interroga finalmente su quale sia la vera funzione degli istituti di credito ed in modo particolare delle banche, prime protagoniste del capitalismo finanziario. Verrebbe qui d'istinto il desiderio di citare testualmente una frase di circa un secolo fa: «Ma, a mano a mano che le banche si sviluppano, e si concentrano in poche istituzioni, si trasformano da modeste mediatrici in potenti monopoliste, che dispongono di quasi tutto il capitale liquido di tutti i capitalisti e piccoli industriali, e così pure della massima parte dei mezzi di produzione e delle sorgenti di materie prime di un dato paese e di tutta una serie di Paesi». La frase è di Lenin in "L'imperialismo, fase suprema del capitalismo" (capitolo secondo).
Mi stupisco, cioè, come sia possibile che il giornale della Confindustria, organo di riferimento del padronato e del capitale finanziario italiano, possa ospitare una frase di Lenin (citazione che fa da supporto a Rossi per attaccare una politica assolutamente prona nei confronti dei mercati internazionali).

Ma è uno stupore di paglia: una soffiata di vento e si disperde. In fondo ieri era Pasqua. In fondo anche il Papa legge il Vangelo e rimane il Papa. Così come in Confidustria si legge un passo di Lenin e si rimane saldamente confindustriali. La conversione non è roba da pantofole. È uno scioglimento di corpi. È rivoluzione.

A proposito di corpo. Sento una rivoluzione. Il bagno è vicino.

5 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

leggila come lotta tra il capitalismo industriale, quello non ancora fagocitato dalle banche,e le banche stesse, ossia come un contentino alla piccola e media industria che ancora resiste. e del resto, come scrive lenin nello stesso saggio, anche "gli economisti borghesi si vedono costretti a riconoscere i fatti ineccepibili". magari con 95 anni di ritardo!

:)

Luca Massaro ha detto...

Credi che i piccoli e medi industriali, quando saranno anch'essi proletariato, diventeranno marxisti?

Olympe de Gouges ha detto...

più facile diventino elvetici

Anonimo ha detto...

Luca bella la descrizione delle ali,lo sguardo,una certa ,nuvola rosa,gli angeli dovrebbero portare messaggi,ma il dipinto non mi piace tanto,è troppo geometrico,ma è solo una questione di gusti.
grazie .
Anna Maria

Luca Massaro ha detto...

Nemmeno a me piace. L'ho messo perché a tale angelo si riferisce Benjamin.
Grazie a te di essere passata di qua.