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giovedì 19 febbraio 2009

Piccolo Spazio Pubblicità



Ieri sera su Tv: va in onda il futuro») v'è stato un dibattito sulla televisione. In studio v'era tra gli ospiti Carlo Freccero del quale ammiro l'intelligenza. A un certo punto egli ha tessuto una lode alle tv commerciali italiane dei primordi (leggi: alle tv berlusconiane, dov'egli è stato, tra l'altro, direttore di rete), dicendo che esse sono state estremamente innovative; le tv, secondo Freccero, hanno rinnovato il linguaggio, il costume, la mentalità non solo dei media, ma anche della popolazione italiana. D'accordo, su questo non ci sono dubbi: ma a che prezzo è avvenuto questo rinnovamento?
In primo luogo, abbiamo assistito a un vero e proprio scadimento culturale del paese: infatti, tali tv son presto diventate una fabbrica di successo mediatico ed economico e si sono stagliate a modello socio-culturale della moltitudine. Diventare ricchi e famosi senza saper far niente sarebbe diventato possibile per chiunque fosse stato capace di apparire in tv.
In secondo luogo, con le tv commerciali è cominciata in Italia l'invasione sistematica della pubblicità; essa è diventata in breve tempo pervasiva e persuasiva al massimo grado, educando gli italiani, dalla culla alla pensione, a comprare cose inutili di cui si potrebbe perfettamente fare a meno.
In terzo luogo, ha dato modo al proprietario di tali tv di dissetare la sua insaziabile sete d'essere (è un malato ontologico); costui, infatti, che avrebbe potuto tranquillamente vivere secondo i costumi consueti dei vari magnati del pianeta, ha preferito e preferisce (grazie, soprattutto, a favorevolissime congiunture storiche precipue dell'Italia) l'agone politico, dove primeggia diuturnamente da ospite d'onore della quotidiana messa in onda dello squallore italico.

Per concludere: le tv commerciali saranno sì state innovative sotto molteplici aspetti, ma hanno altresì contribuito pesantemente a una recessione culturale, civile, mentale degli italiani. E, soprattutto, hanno permesso al Grande pubblicitario di trasformarsi nel suo prodotto: una pubblicità vivente, continua, incessante, presente su tutti gli scaffali, impossibile da evitare; un'autentica pietra d'inciampo (skandalon).