domenica 29 ottobre 2023

Pieve a Socana

Vedo in bianco e nero i tuoi vent’anni;
sento la tua voce fioca chiamare:
«Giovanni, vieni sopra che
il bambino vuol giocare con te».

Rivedo quel bambino che voleva
aiutarti a ripiegare le lenzuola:
«Prendi bene gli angoli e tira
più che puoi, via, lontano da me».

Adesso che quel gioco
è terminato e le lenzuola sono chiuse
nell’armadio, l’adulto cade
indietro nel vuoto lasciato da te.

Com’è brusco risvegliarsi dai sogni
in cui si riassapora l’essere felici
scavando nei ricordi, ogni volta
fino alle radici di questa terra etrusca.


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Pieve a Sòcana – mi raccomando l'accento sulla prima sillaba – è il luogo dove, nel 1891, nacque mia nonna Gina, madre di mio padre. Giovanni (Bassano del Grappa, 1884) era mio nonno. Il bambino... siamo tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di aiutare la propria mamma a ripiegare le lenzuola.

sabato 21 ottobre 2023

Val della Meta

Quando, all’ora di compieta,
si alza il vento che fruscia
sulle lanceolate multicolori,
l’autunno si fa d’oro
in questa parte segreta
di universo. Non ci sono, qui,
i neri duci del perverso
disfarsi della Terra, accelerato 
dai loro cori guerrafondai.
Non ci sono gli abbai 
degli sciacalli che inneggiano
al macello di umani
non riconosciuti come tali
perché non usano lo specchio.
C’è solo un vecchio
che cammina imprecando
a bocca semi chiusa
[«Il dolore e la morte
non sono sufficienti
agli uomini per imparare
quanto chi comanda e chi esegue
siano de-menti»] e poi si siede
su una fredda panchina 
imbrattata da una scritta contro
il riscaldamento climatico.

Eia ergo, advocata nostra,
illos tuos misericordes oculos
ad nos converte», giunge l'eco
dai due santuari contrapposti
dell’Eremo e della Verna).

Val della Meta: una sola chiave
apre la taverna segreta del cuore:
è dentro l’occhio come una trave
di cedro secolare, ma nessuno 
la vede perché fissi a osservare
le pagliuzze altrui e a predicare
il rifiuto dell’amore. Tempi bui,
eppure illuminanti per qualcuno
seduto su una fredda panchina
imbrattata da una scritta
contro i motori a benzina.

domenica 15 ottobre 2023

Sembra che

 «Sembra che gli esseri umani non tendano affatto allo sviluppo dell’individualità, bensì a un’organizzazione statale e sociale tale per cui all’uomo non resta altra possibilità se non quella di muoversi in tutti gli ambiti della vita come se alla sua sinistra ci fosse un medico e alla sua destra un gendarme – il medico, preposto a occuparsi della salute senza che l’individuo debba minimamente affidarsi al proprio giudizio riguardo al suo benessere fisico, e il poliziotto, incaricato di fare in modo che l’uomo trovi la direzione da imprimere alla propria vita senza che sia egli stesso a darsela».

Rudolf Steiner, O.O. n. 335, “Domande dell’anima e domande della vita. Un discorso sul presente”, Stoccarda, 15 giugno 1920, in La crisi del presente e la via al sano pensare, Editrice Antroposofica, Milano 2022

sabato 7 ottobre 2023

Raggiolo

[San Michele e il Drago]


Raggiolo;
la luce, che cade
sull'Arcangelo che tace
mentre schiaccia il drago 
malfattore, fende 
il pulviscolo dei mementi
che, d’improvviso, si radunano
come sabbia sulle lastre di Chladni.
Sento la mia rete neurale
disegnare firmamenti.

Raggiolo:
non sono solo in questa chiesa
deserta ma piena di forze
sprigionate dal Sole.
Un altro raggio cade sulla diagonale
dell'Arcangelo silente;
è il Dottore che dice:
«dobbiamo sradicare
tutta la paura e tutto il timore
del futuro»: è il coraggio
(raggio del cuore)
quello che ci vuole.

Re Pubblicano


 
È proprio vero il contrario; ma, nel mondo all’incontrario, quello che dice il Re (pubblicano), avviato verso i quattordici anni di regno, è vero.



martedì 3 ottobre 2023

Antiche storie


 Mi sa che bell’e venuto a noia a fare copia e incolla. Sicché, putacaso aveste voglia di proseguire, seguitate ivi.

Prima digerire

Ma ci provo a giustificare, a tentare di chiarire. «Il mio vecchio editore» sennò si potrebbe preoccupare (arrabbiare no, in fondo, mica mi paga). Il problema è che occorrono molteplici premesse. Ma perché dovrei premettere e non andare subito al sodo? Vado al sodo, che poi tanto ‘sodo’ non è - come potrebbero obiettare qualcuno. Sto studiando, tentando passi verso la conoscenza (e magari potessi anche nella moralità). Da un anno e qualche mese (quattordici mesi, se non sbaglio) sto studiando la Scienza dello Spirito offerta all'umanità moderna da Rudolf Steiner. E qui dovrei cominciare a spiegare (giustificare no, e di che, poi), ma ancora balbetto. Sicché mi taccio. Mi taccio perché ho dovuto mettere in discussione gran parte di quello che pensavo, in particolare l'uso del pensare. Ecco, quando mi sentirò allenato abbastanza, proverò su queste pagine a fare un esercizio di pensiero, come li chiama Pietro Archiati nei suoi impareggiabili seminari su La filosofia della libertà. 

« Alla mia frase: “Noi dobbiamo pensare, prima di poter osservare il pensare stesso”, qualcuno potrebbe con uguale giustificazione contrapporne un'altra: “Anche per il digerire non possiamo attendere di aver osservato il processo del digerire”. Sarebbe un'obiezione simile a quella che faceva Pascal a Cartesio, affermando che si potrebbe anche dire: “Io vado a spasso, dunque sono”. Certamente devo anche digerire bene prima di studiare i processi fisiologici della digestione; sarebbe però possibile fare questo paragone con l'osservazione del pensare, se io non studiassi poi la digestione col pensiero, ma la volessi mangiare e digerire. Non è poi senza ragione il fatto che il digerire non può diventare oggetto del digerire, mentre il pensare può essere oggetto del pensare».
Rudolf Steiner, La filosofia della libertà, 1894, traduzione di Iberto Bavastro, Milano 2020.