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venerdì 3 luglio 2009

Sante cittadinanze



Quanto scritto non voglio che sia considerato un appoggio al ddl sicurezza approvato dal Parlamento; tuttavia Bossi ha ragione, pienamente ragione¹.
Al Vaticano si presenta comunque una magnifica occasione per dimostrarsi concretamente cristiano: accogliere tutti gli immigrati irregolari e dar loro la cittadinanza dello Stato Pontificio. Potrebbero moltiplicare i passaporti vaticani come i famosi pani e pesci. Ma temo che, questa volta, il miracolo non avverrà.
Io credo, in fondo, che se adottasse tale politica, il Vaticano avrebbe nel giro di pochi mesi, numerose conversioni. Conveniente no? O ci sarebbe il rischio di simonia?

1. Bisogna smetterla di tirare le casule episcopali a seconda della convenienza politica.

domenica 31 maggio 2009

Il canto del gallo



Leggendo come sempre Malvino, stasera mi sono chiesto (forse un po' confusamente): ma cosa vogliono le gerarchie cattoliche in fondo oltre che perpetuare il loro potere mondano? Qual è il fine ultimo, l'orizzonte definitivo della Chiesa? La Parusia? Ne dubito, in quanto la loro azione politica - che si svolge con il loro continuo, incessante giudizio sulle vicende umane - s'impone diventando a tutti gli effetti una delle varie Potenze e Principati che dominano il mondo.
Domanda: qualora l'Italia (facile), l'Europa (meno facile), il pianeta intero (difficilissimo) fossero ispirati e mossi dai dettami della Chiesa Cattolica e seguissero i precetti catechistici attenendosi ad essi scrupolosamente, cosa succederebbe? Si assisterebbe all'avvento di una società perfetta, al ritorno del paradiso in terra?
Aldilà della verità storica di tale affermazione, la Chiesa Cattolica mi pare davvero fondata su Pietro, con una differenza fondamentale però: l'apostolo, al canto del gallo, che gli ricordò le parole del suo Maestro, si ravvide di aver rinnegato Gesù e pianse amaramente; la Chiesa, il Vaticano invece, nonostante che a cantare sia un intero pollaio, fa finta di niente e non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.

sabato 30 maggio 2009

Il voto di Dio

Se davvero fosse Dio a eleggere il papa, credo che questa sarebbe un'ennesima prova della sua imperfezione.

Una verità e mezzo

«Il Vaticano è la nostra Cina, l'Italia il suo Tibet»

Guido Ceronetti, Insetti senza frontiere, Adelphi, Milano 2009

Nota: il titolo si rifà al celebre detto di Karl Kraus: «L'aforisma non coincide mai con la verità; o è una mezza verità o una verità e mezzo».

giovedì 7 maggio 2009

Saggezza ebraica



Dal sito di Le Monde vengo a sapere che «il Vaticano reclama a Israele sei luoghi santi cristiani» sui quali la Santa Sede, da anni, chiede la sovranità.
Essi sono: la Basilica dell'Annunciazione a Gerusalemme; il presunto sito del miracolo della moltiplicazione dei pani; il giardino di Getsemani (sempre a Gerusalemme); il monte Tabor, in cima al quale si trova la Chiesa della Trasfigurazione; il sito di Kfar (penso si riferisca alle rovine di Cafarnao).
Il presidente israeliano Shimon Peres si è detto possibilista, ma molti componenti ultra-ortodossi dell'attuale governo Netanyahu invece nicchiano. L'argomentazione migliore (pare una battuta di Woody Allen) la offre il ministro del turismo, Stas Misezhnikov che dichiara: «Se noi fossimo sicuri che questo regalo al popolo cristiano ci portasse milioni di pellegrini cristiani, noi avremmo una ragione per riflettere [a questo accordo]. Ma siccome non ne siamo sicuri, perché dovremmo offrire tali regali?».

Alka seltzer



Che dire di più? «Sul secondo divorzio del premier la Santa Sede non ha nulla da ridire. Anzi. Dal punto di vista religioso, la lite coniugale sana una condizione di peccato grave, quasi di scandalo (per il diritto canonico Berlusconi è ancora sposato con Carla Dall’Oglio). Insomma: il paradosso è che, rompendo l’unione con Veronica da cui ha avuto tre figli, il premier verrà riammesso ai sacramenti, come da tempo anelava. Chi immagina contraccolpi negativi sul voto cattolico in vista delle Europee, consideri l’impatto visivo di Berlusconi che fa la comunione, proprio come un vecchio leader democristiano».
Il figliol prodigo è tornato a casa. «Signore, non son degno di partecipare alla tua mensa: ma dì soltanto una parola e io sarò salvato».
Numerosi Papi-Razzi immortaleranno l'evento: il corpo di Cristo sarà nuovamente manducato dall'Unto. E se gli rimanesse indigesto?

[Qualcuno di mia conoscenza direbbe: «Gl'andasse a traverso!»]

martedì 5 maggio 2009

Il silenzio è d'oro

È anche troppo facile immaginare perché il Vaticano e i suoi media stiano zitti riguardo alla vicenda del divorzio Berlusconi. Stanno zitti perché questo "monarca" rappresenta la più concreta garanzia per far valere la loro voce dentro l'istituzione Stato. Infatti, bisogna ricordarsi che

«dove non vi sono troni terrestri, anche il trono celeste è privato della sua base sociale; ma proprio questa rendeva credibile agli schiavi abituali, se pur senza bisogni religiosi, la sua immagine speculare in cielo. Vera immagine speculare, con il sovrano che si riflette nell'altissimo ed insondabile consiglio, con lo squillante coro di lodi riflesso nella corte di angeli privi di volontà. E d'altra parte è indicativo che, se pensiamo alle loro sedi, non troviamo gran differenza tra l'altissimo Dio dei pagani e il Dio che la chiesa abitualmente ci propone».*

Questo governo, per gli attuali vertici vaticani, è una grazia divina: guai dunque a scuoterne le fondamenta. Gli unti son sempre benvenuti, anche se lordano le menti dei sudditi.

*Ernst Bloch, Ateismo nel cristianesimo, Feltrinelli, 1971 (pag. 26)

sabato 25 aprile 2009

L'unica cosa seria



E se Paolo Poli avesse ragione? Se davvero la Chiesa fosse l'unica cosa seria che abbiamo in Italia? E questo detto da un uomo che ha sempre votato comunista e che ha sempre irriso i preti e la Chiesa stessa, che non ha più fede ma crede ancora nell'uomo.
Piccola idea, che propongo di far sviluppare (e far cassare eventualmente) a Malvino.
E se per risollevare le sorti di questo paese facessimo ciò che fanno gli atei devoti, ma per una causa più nobile e meno ipocrita? Se della Chiesa in Italia non si può fare a meno (Malvino sostiene sia una zecca inestirpabile*), allora perché non cercare di conviverci con tale parassita visto che non si può (o non si vuole) staccarselo di dosso? Per capirsi: perché non appoggiare quelle persone cattoliche illuminate, tolleranti, realmente disponibili al dialogo e al confronto come il cardinal Martini, Vito Mancuso, Luigi Ciotti, Enzo Bianchi eccetera? Non sono ingenuo: so che adesso in Vaticano comanda una linea conservatrice e retrograda; tuttavia, mi pare ovvio che le attuali posizioni vaticane allontanino più che avvicinare molti fedeli. Allora, a mio avviso, bisogna insistere sulle contraddizioni interne, far emergere e sostenere coloro che provocano piccole crepe nei muri portanti della Dottrina (al contrario dei novelli paladini della fede che sono degli ottimi restauratori). Gli attacchi frontali stimolano troppo le difese e la Chiesa, dopo svariati secoli di potere, sa come respingerli, giacché quando c'è da fare la vittima non la batte nessuno. Dunque, istillare dubbi, incertezze, logorare ai fianchi: bisogna far sì che la nostra zecca ci torni utile.

Per concludere riporto questo esilarante passaggio dell'intervista fatta da Aldo Cazzullo all'attore fiorentino sul Corriere di oggi:

«Oggi, il miglior talento politico d`Italia è palesemente il cardinale Ruini. Una faina: intelligentissimo. Meglio di Fini e D`Alema messi insieme: l`uno guarda la sostanza, gli altri si accontentano della bella presenza. Anche se devo ammettere che D`Alema mi garba molto». Politicamente? «Ma no. Fisicamente, è ovvio». Franceschini? «Caruccio». E di Berlusconi, cosa pensa? «Non penso. Preferisco dimenticare. Non ho mai cercato lustro attaccandomi ai forti. Come Parise, guardo ai deboli, ai poveretti, agli inadeguati. Se in scena c`è un cane, non è mai di razza, è un cane bastardo».