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mercoledì 24 maggio 2017

Non c'è niente da fare


Rispetto ai coniugi presidenziali, io - ieri - ho visto la Cappella nelle stesse condizioni di un filo d'erba che cerca luce in mezzo alla Foresta Amazzonica. Sola fortuna: non essere calpestato dal branco di turisti eterogenei costretti a seguire, muti, le guide non autorizzate dalle autorità locali; guide che - per non incorrere in sanzioni tipo ti vieto l'ingresso sei mesi così impari a farci concorrenza - avevano spiegato  ai turisti, in sette minuti, cosa c'era da vedere lassù in alto nel cielo chiuso da Michelangelo.

***
Ha vinto
«Il Santo Padre crede alla capacità dei vecchi di sognare». 
Una speranza anche per gli animalisti.

***
«Camminò in direzione opposta alla piazza, verso il fiume, e passando accanto alla tomba di Augusto notò un ragazzo che chiamava un gatto e gli offriva qualcosa da mangiare. Era uno delle migliaia di gatti che vivono tra le rovine dell'antica Roma e che mangiano rimasugli di spaghetti. Il ragazzo gli stava dando un pezzo di pane ma non appena il gatto si avvicinò, quello tirò fuori un petardo dalla tasca, lo mise in mezzo al pane e accese la miccia; poi, lasciò il pane sul marciapiedi e proprio nel momento in cui il gatto l'afferrò ci fu lo scoppio. L'animale lanciò un urlo infernale e balzò per aria con il corpo che si attorcigliava su se stesso. Una volta a terra si diede alla fuga su un muro per poi perdersi nell'oscurità della tomba di Augusto. Il giovane rise per il suo scherzo e con lui diverse persone che si erano fermate a guardare.
Il primo istinto di Streeter fu di prendere a schiaffi quel ragazzo e insegnargli che non si devono sfamare i gatti randagi con petardi accesi, ma con un pubblico così riconoscente si sarebbe potuto creare un incidente internazionale per cui si convinse che non c'era niente da fare; in fondo le persone che avevano riso alla bravata erano gente d'animo buono e gentile, la  maggior parte di loro genitori affettuosi - li avresti dovuti vedere nel primo pomeriggio mentre raccoglievano violette sul Palatino!».
John Cheever, The Bella Lingua, in I racconti, Feltrinelli, Milano 2012 

lunedì 22 maggio 2017

Sequela Roma

Domani andrò a Roma per assistere ai lavori per l'elezione del successore del cardinal Bagnasco a presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
Scherzo. Nondimeno, dato che - per ragioni su cui non mi attardo - passerò dal Vaticano, se avessero bisogno di una mano per lo scrutinio, non mi tirerò indietro. Anche perché questa volta il vescovo della mia diocesi sembra tra i favoriti:

«Per il Centro un candidato credibile sembra essere il vescovo di Fiesole, Mario Meini, attuale vicepresidente della Cei.»

Ma a parte questo. Un paio di post indietro, mi lamentavo sul fatto che i politici contemporanei siano soliti usare un linguaggio comprensibile, accessibile ai più, e tuttavia insignificante, melenso, inconcludente, che non ha bisogno di alcuna interpretazione.

Tutto il contrario, ad esempio, del discorso di saluto di Bagnasco al Papa:

«Santità, 
a nome di tutti i Vescovi delle Chiese che sono in Italia, Le esprimo la più viva e affettuosa riconoscenza per la Sua presenza tra noi, segno della premura pastorale con cui ci segue, ci accompagna e ci guida. A nostra volta – animati da un forte spirito di comunione con il successore di Pietro – siamo qui con la disponibilità ad accogliere con docilità la Sua parola autorevole e incisiva, per una sequela sempre maggiore del Signore.»

Per capire il significato di «sequela» in questo contesto (so’ ignorante), mi è occorso ricercare su wikipedia e scoprire che:

La sequela, termine di origine tardo-latina che deriva da sequi («seguire»), esprime nel contesto teologico un atteggiamento di dedizione e obbedienza nei riguardi di Dio, con particolare attenzione e aderenza alla condotta di Gesù Cristo, sul modello degli apostoli e dei primi discepoli, che accolsero la chiamata diretta di Gesù (cf. Marco: «Disse loro: "Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini". E subito, lasciate le reti, lo seguirono»).[1]
Mettersi alla sequela di Cristo significa accoglierne pienamente la parola e seguirne con fede l'esempio, secondo gli insegnamenti del Vangelo, fino al sacrificio di sé, alla passione e alla croce. Ogni cristiano è chiamato a ciò (cf. Matteo: «Chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me»).[1]
Nell'ambito della teologia del XX secolo, il concetto di sequela risulta centrale nel pensiero di Dietrich Bonhoeffer, oppositore e vittima del nazismo. La sua opera più diffusa, Vita comune (1939), descrive gli elementi che contraddistinguono l'esistenza quotidiana del cristiano, entro la prospettiva di una «teologia della sequela». Inoltre, nell'opera Sequela (1937), egli parla di «grazia a caro prezzo (teuere Gnade), perché chiama alla sequela (Nachfolge)

Son soddisfazioni. 
Inoltre, come non sottolineare l'ironia con cui Bagnasco si dichiara disponibile «ad accogliere con docilità la Sua [del Papa] parola autorevole e incisiva»? Sembra dica: «Caro Bergoglio, a sentirti parlare cascano le palle, ma dato che sei Papa dobbiamo sorbirci per forza i tuoi discorsi che certamente non sono all'altezza del magistero che ricopri».

«Di questa stagione conosciamo complessità e contraddizioni, attese e opportunità: non intendiamo cedere a frustrazioni e lamentele, consapevoli che la missione affidataci sgorga dall'incontro cercato, coltivato e custodito con Gesù Cristo, Crocifisso e Risorto. In lui prende volto il nostro essere Chiesa, comunità dal cuore ardente e misericordioso, che trova la sua unica e vera grandezza nel servizio umile e generoso. Avvertiamo – e Lei, Santità, ce lo testimonia con coraggio apostolico – che questa rimane la via maestra per fecondare con la gioia del Vangelo la cultura e la società odierna, cosicché la luce di Cristo possa illuminare ogni uomo.»

Detto altrimenti: da quando Bergoglio è Papa, molti vescovi e cardinali sono in preda a una crisi di nervi. Perciò, proprio perché non possono palesare apertamente il loro malcontento, non intendono «cedere a frustrazioni e lamentele». Così, restano frustrati e si lamentano nel segreto della confessione (forse) o si sfogano come possono: ad esempio con discorsi raffinati, che dicono e non dicono, che dispensano sorrisi alla mensa del Signore e, intanto, non lesinano pedate sotto il tavolo.

Forza Meini.

domenica 9 ottobre 2016

Il conto corrente del Bambino Gesù

"Nel mirino, in particolare, sono finite le movimentazioni di soldi pubblici erogati all'Ospedale Bambino Gesù. Gli investigatori hanno individuato il conto corrente nr. 400234314 acceso alla Banca Unicredit, in cui sono risultate accreditate, «con ordinante ministero dell'Economia e delle Finanze, ministero della Salute e Regione Lazio, fondi di elevato importo erogati alla struttura in qualità di Irccs (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) nonché rinveniente dalle procedure attuative della Legge 187/95 relativamente alle prestazioni erogate a favore assistiti del Servizio Sanitario Nazionale, in virtù del richiamato Accordo tra il Governo italiano e la Santa Sede ratificato con la L. 187 del 19 maggio 2012». Stando ai documenti investigativi «l'analisi della predetta documentazione ha consentito di evidenziare come parte dei fondi che vengono accreditati sul conto corrente acceso a favore dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù vengano poi girati dalla struttura, con disposizione di bonifici e/o giroconti, in parte a favore dell'Apsa» con l'obiettivo di compiere presunti investimenti finanziari."

Questa notizia - che probabilmente lascia immutati gli indici di gradimento degli italiani nei confronti della Santa Sede e dell'attuale Pontefice, il quale più volte ha lanciato accuse contro «questa economia [che] uccide» -, più che scandalizzarmi, mi pone questo dubbio: se a fronte di determinate «prestazioni erogate a favore assistiti del Servizio Sanitario Nazionale» lo Stato italiano deve rimborsare l'Ospedale Bambino Gesù è perché, sicuramente, la struttura sanitaria della Santa Sede ha offerto prestazioni sanitarie che hanno avuto un certo costo. Concediamo pure che l'ammontare di spesa delle prestazioni sanitarie offerte sia inferiore al rimborso erogato dallo Stato, che insomma il Bambino Gesù ci voglia pure guadagnare. Ma quanto per Dio?
Qui sembra che dei 91 milioni che lo Stato accredita nel conto corrente del Bambino Gesù, nessun euro sia destinato per ripagare le spese dei ricoveri, delle cure, degli stipendi dei medici e degli infermieri. Come cazzo fanno? Acqua di Lourdes? 
Misteri della fede.

sabato 10 settembre 2016

Santificare i Festival

"La situazione che si è creata a Roma non crea quell'ambiente di serenità...


...che permette di lavorare a favore della gente ed è questo che devono fare i politici, fare gli amministratori". Così il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, commenta con l'ANSA le vicende dell'amministrazione capitolina. "Mi auguro - aggiunge - che la situazione si risolva in modo tale che l'Amministrazione si metta a lavorare e ad affrontare i problemi e le difficoltà dei cittadini che a Roma sono molti".

[Ansia]
Piccoli ritagli di schermo dimostrano che, tutto sommato, il Cardinale Parolin dovrebbe complimentarsi con la sindaca, giacché costei ha preferito mettersi a lavorare piuttosto che partecipare al Festival dell'Azione Cattolica.
Per contro, è presumibile che la mancata partecipazione abbia potuto essere considerata un gesto sacrilego, di mancato rispetto dell'istituzione religiosa e che per questo motivo il cielo si sia messo a brontolare prima e a scaricare fulmini e acquazzoni poi.
Se così fosse, sembra evidente che anche l'ingerenza politica del portavoce di uno Stato straniero, rappresentante istituzionale della volontà divina, abbia contribuito in misura considerevole a far lavorare la sindaca nei giorni festivi facendola venir meno a un sacro comandamento: ricordati di santificare i festival (e magari anche i meeting dell'amicizia).

domenica 24 gennaio 2016

Porgi un'altra ingerenza

In questi giorni in cui si parla tanto della famiglia e in cui pensavo a trovare il modo per uccidere mia madre (mio padre è già morto) e farmi telefonare dal Papa, ho letto la seguente dichiarazione di Francesco I:
"Nel percorso sinodale sul tema della famiglia, che il Signore ci ha concesso di realizzare nei due anni scorsi, abbiamo potuto compiere, in spirito e stile di effettiva collegialità, un approfondito discernimento sapienziale, grazie al quale la Chiesa ha - tra l'altro - indicato al mondo che non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione", avverte il Papa.       "La famiglia, fondata sul matrimonio indissolubile, unitivo e procreativo,- sottolinea il Pontefice - appartiene al 'sogno' di Dio e della sua Chiesa per la salvezza dell'umanità" - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/papa-no-confusione-famiglia-e-altre-unioni-f094d665-e206-422a-8a37-48831d2b6788.html
È chiaro che, secondo il dettato della Religione Cattolica, anche il matrimonio civile (solo in Municipio) tra un uomo e una donna, sia pure indissolubile, unitivo e procreativo, non appartiene al ‘sogno’ di Dio e della sua Chiesa per la salvezza dell'umanità.
Figuriamoci, allora, quegli altri tipi di unione scandalosa tra persone dello stesso sesso: sono veri e propri ‘incubi’ di perdizione dell'umanità sia per Dio, sia per la Chiesa.

Dunque, da un punto di vista prettamente cattolico, i sostenitori della famiglia tradizionale, in quanto contrari all'allargamento di diritti ad «altro tipo di unione», fanno bene a scendere in piazza per manifestare la loro contrarietà. Di più: essi farebbero bene a lottare affinché lo Stato italiano abroghi la legge che consente a due persone di sesso opposto di unirsi in matrimonio con effetti validi unicamente per il diritto dello Stato e non anche per la Chiesa.

Per contro, mi auguro vivamente che domenica prossima, in contemporanea al Family Day, i sostenitori delle Unioni Civili (in favore della legge-brodino Cirinnà che già ieri sono scesi numerosi in piazza), organizzino una manifestazione a sostegno del matrimonio dei sacerdoti di Religione Cattolica (il rialzo delle vocazioni!) e, allo stesso tempo, per la concessione del sacerdozio alle donne (ho voglia di tornare a confessarmi).

Chissà, forse sarebbe la volta buona che qualcuno Oltretevere impara a occuparsi degli ordinamenti suoi.

sabato 2 gennaio 2016

La dimensione social

A volte vedo nessi dappertutto, anche dove non ci sono. Sarà che non riesco più a distinguere le notizie, tra l'Iran che s'incazza con l'Arabia Saudita per via dell'imam sciita giustiziato e il Vaticano che attacca la Rai per via della bestemmia in diretta.

E penso: se nel 1516 ci fosse stata la televisione con i programmi che inseguivano a tutti i costi una dimensione social, a Taranto sarebbe già stato acceso un rogo per bruciare il buontempone che ha augurato buon anno a tutti, cattolici e musulmani compresi?

Comunque, per tornare sui quarantasette giustiziati in Arabia Saudita: complimenti vivissimi alle cancellerie occidentali che hanno richiamato l'ambasciatore saudita per chiedere spiegazioni sull'accaduto e protestare vivamente sul mancato rispetto dei diritti civili.

Complimenti mortissimi. 

Gli iraniani invece - è notizia di questi minuti - hanno iniziato ad andare a trovare direttamente i diplomatici.

Infine, complimenti pure a Erdogan per la marcia indietro su Hitler. «Il Führer fu un modello assolutamente negativo», ha precisato il presidente turco, consapevole che a Hitler fu impedito di completare lo sterminio ebraico. Infatti, le ambizioni di Erdogan nei confronti dei curdi sono di non rimanere a metà dell'opera.

domenica 8 novembre 2015

Poveri cristi

1.
«La leggo spesso su "l'Espresso", caro Fittipaldi. Leggo le sue inchieste sui politici e sui corrotti. Leggo che scrive anche di Vaticano, ogni tanto. Bello il pezzo sugli scontri nello Ior. Ma un po' impreciso, secondo me. Ora io vorrei aiutarla, voglio raccontarle segreti inconfessabili. Se la sente di scrivere della Santa Sede di cose che nessuno ha mai scritto prima?». Ecco. La storia del mio libro, "Avarizia", comincia così. Nel giugno del 2014, quando un giovane sacerdote che avevo conosciuto qualche anno prima e che aveva fatto carriera sotto il Cupolone disse che qualcuno «molto in alto» voleva conoscermi. [*]

***
2.
Cosa vorrebbe che arrivasse al lettore leggendo il suo libro?

Che nel 2013 i conti erano compromessi, che c'è in atto il tentativo di riforma del Papa, ma che è ostacolato all'interno della Curia, perché c'è uno scontro tra il vecchio e il nuovo. Sono due visioni diverse della Chiesa. Il Papa dice che la Chiesa per essere credibile deve essere povera e dall'altra parte, invece, ci sono coloro che dicono che non si amministra la Chiesa con le ''ave marie'', come diceva il cardinale Marcinkus.[*]
________
Io non credo che in Vaticano vi sia uno scontro tra il vecchio e il nuovo, anche perché è difficile distinguere e definire cosa sia nella sostanza “vecchio” e cosa sia nella sostanza “nuovo”. Visioni diverse della Chiesa? Ma stiamo scherzando? La visione è stessa: coltivare fedeli, riunire quante più persone possibile sotto lo stesso Credo, influenzare le coscienze (individuali e collettive) e le politiche governative di vari paesi. In definitiva, cambiano soltanto le modalità mediante le quali le “opposte visioni della Chiesa” cercano di realizzare il medesimo obiettivo.
Infine, non v'è affatto contraddizione tra quello che dice Papa Francesco e quello che diceva il cardinale Marcinkus, giacché pure la povertà richiede di essere amministrata oculatamente, senza avemarie o paternostri. In altri termini, è per salvare la Chiesa che il pontefice reclama povertà e misura e perciò chiede siano fatte le riforme, non certo per dissolvere la ricchezza della Chiesa a favore della povertà e della miseria.

N.B.
Un plauso comunque a Gianluigi Nuzzi e a Emerson Fittipaldi.

martedì 3 novembre 2015

E nemmeno una guardia svizzera

Dispositividi sicurezza potenziati per il Giubileo. Lo ha deciso oggi il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica riunito al Viminale. Presenti, oltre al ministro dell'Interno Angelino Alfano e vertici delle forze dell'ordine e dei Servizi anche il prefetto di Roma, Franco Gabrielli e il commissario straordinario di Roma, Paolo Tronca. [...]

«Il programma di potenziamento delle Forze di Polizia - continua Alfano - sia nella capitale che nelle altre città interessate, prevede, in particolare:
- l'assunzione straordinaria di 2.500 unità delle Forze di Polizia (1.050 Polizia di Stato, 1.050 Carabinieri e 400 Guardia di Finanza);
- l'assegnazione, già da questo mese, di oltre 1.100 unità delle Forze di Polizia agli uffici operanti nell'area della Capitale (640 Polizia di Stato, 388 Carabinieri e 169 Guardia di Finanza);
- l'assegnazione di ulteriori unità della Polizia di Stato alle Questure di Ancona, Foggia, Padova e Perugia dove sono ubicati importanti luoghi di culto. [via]


- Presumo che tali assunzioni straordinarie saranno effettuate a tempo determinato, giacché il Giubileo dura un anno.
- Ma è l'Anno Santo della Misericordia.
- Amen.

mercoledì 31 dicembre 2014

Dal Papocchio al Papoglio

C'è vento. Conoscete il vento. Tira forte. Scassaforte. Mi porta la neve davanti alla porta. Abito una casa con le porte. A volte esco, a volte entro. Stasera esco per entrare in un'altra casa, da un'altra porta. Pensavo: e se torno e la neve ha seppellito la porta, ritrovo la casa?  Per fortuna, la casa che abito ne ha due di porte. Delle due una, è vero. 
Settimana santa della politica vaticana. Gli italiani ripongono molta fiducia nel Papa. Il Papa ha citato Benigni, grande artista italiano. Ma io penso che i veri grandi artisti italiani siano per forza antipapisti o non siano. 
Detto seriamente: perché i media italiani danno tanto spazio politico ai discorsetti parrocchiali del Papa? Forse perché Napolitano sta per abdicare? C'è tanto bisogno di un monarca in Italia.

giovedì 25 dicembre 2014

Tenerezze

« Je maintiens qu'il faut qu'il y ait des malheureux dans le monde, que la nature le veut, qu'elle l'exige, et que c'est aller contre ses lois en prétendant remettre l'équilibre, si elle a voulu du désordre.
Comment donc, Duclos, – dit Durcet, – mais tu as des principes! Je suis bien aise de t'en voir sur cela; tout soulagement fait à l'infortune est un crime réel contre l'ordre de la nature. L'inégalité qu'elle a mise dans nos individus prouve que cette discordance lui plaît, puisqu'elle l'a établie et qu'elle la veut dans les fortunes comme dans les corps. Et comme il est permis au faible de la réparer par le vol, il est également permis au fort de la rétablir par le refus de ses secours. L'univers ne subsisterait pas un instant si la ressemblance était exacte dans tous les êtres; c'est de cette dissemblance que naît l'ordre qui conserve et qui conduit tout. Il faut donc bien se garder de le troubler. D'ailleurs, en croyant faire un bien à cette malheureuse classe d'hommes, je fais beaucoup de mal à une autre, car l'infortune est la pépinière où le riche va chercher les objets de sa luxure ou de sa cruauté; je le prive de cette branche de plaisir en empêchant par mes secours cette classe de se livrer à lui. Je n'ai donc, par mes aumônes, obligé que faiblement une partie de la race humaine, et prodigieusement nui à l'autre. Je regarde donc l'aumône non seulement comme une chose mauvaise en elle-même, mais je la considère encore comme un crime réel envers la nature qui, en nous indiquant les différences, n'a nullement prétendu que nous les troublions. Ainsi, bien loin d'aider le pauvre, de consoler la veuve et de soulager l'orphelin, si j'agis d'après les véritables intentions de la nature, non seulement, je les laisserai dans l'état où la nature les a mis, mais j'aiderai même à ses vues en leur prolongeant cet état et en m'opposant vivement à ce qu'ils en changent, et je croirai sur cela tous les moyens permis. 
Quoi, – dit le duc, – même de les voler ou de les ruiner?
Assurément, – dit le financier; – même d'en augmenter le nombre, puisque leur classe sert à une autre, et qu'en les multipliant, si je fais un peu de peine à l'une, je ferai beaucoup de bien à l'autre. »

Donatien Alphonse François de Sade, Les 120 journées de Sodome, (Quinzième journée).


Ci siamo intesi, Sua Santità?

giovedì 18 dicembre 2014

Il femminile di cubo


Dal 14 dicembre, dunque presago dell'imminente sgretolarsi del muro, Mike Dowson pubblica un suo fotoreportage su Cuba. Ne sono deliziato, perché Mike ha un occhio fino e luminoso.


Parimenti luminoso è, per me, il seguente capoverso, tratto dal post di giornata di Olympe de Gouges:
«Considerare Cuba come un paese comunista, sarebbe come considerare gli Usa un paese democratico. Nessuno può negare che a Cuba si siano sperimentati alcuni elementi che sono fatti passare per “comunismo” o simili, così come non si può negare che gli Usa siano genericamente un paese di principi “democratici”. Dipende da che cosa s’intende con questi termini, quindi che cosa s’è disposti a riconoscere e quanta mistificazione s’è disposti ad ingoiare. Del resto ognuno di noi annaffia serafico le proprie illusioni, a cominciare da coloro che affermano solennemente di non averne affatto.»
Infine, è indubbio vi sia stata una mediazione del Papa tra i leader delle due nazioni (e sarei curioso di leggere le due letterine del pontefice). Tuttavia, penso che, 
più di Gesù Cristo,  
ha potuto l'olio di scisto.

domenica 16 novembre 2014

La carità è la più redditizia delle virtù

[Tramite Malvino che segnala TopGonzo]

Badia Prataglia è una località montana dell'appenino toscano, al confine con la Romagna (Passo di Mandrioli). Come altre località del suo genere, Badia Prataglia conobbe, tra il finire dell'Ottocento e gran parte del Novecento, un fortunato turismo "climatico", quando viaggiare era difficoltoso e i signori benestanti delle città vicine cercavano posti ameni ove villeggiar d'estate all'aria buona.
Chiaramente, tutti gli alberghi costruiti all'epoca adesso sono vuoti o in crisi, rarissimi proseguono l'attività con profitto.

Una cooperativa romana, che si occupa di gestione e cura di profughi che hanno diritto d'asilo, ha chiesto al proprietario di uno di questi alberghi l'affitto dell'intera struttura per accogliere cento immigrati.

Gli abitanti di Badia (che sono poco più di settecento) si sono incazzati e sono andati in Regione a protestare perché essa è l'Ente che, insieme al Ministero dell'interno (credo), si occupa dell'allocazione dei profughi.

Il proprietario dell'albergo si è giustificato:
«Capisco i miei concittadini ma io da quando ho chiuso l'albergo non ho più lavoro e così mia moglie e i miei figli che invece potranno essere impiegati nella cooperativa».
E la cooperativa in oggetto è la Domus Caritatis di Roma. Un nome cristianamente caritatevole.

Stamani, mentre leggevo l'articolo su Repubblica Firenze, mia madre ha detto:

«Ma perché non li fanno stare in Vaticano 'sti affricani?».

«Perché il Vaticano non può prendere direttamente i fondi europei, ma’».

«Ne sanno una più del diavolo 'sti pretacci».

«Ché tu non pensavi che loici non fossero?».

venerdì 26 settembre 2014

La linea dura prescelta

Riprendendo gli interrogativi che un gentile lettore gli pone, Marco Tarquinio, direttore dell'Avvenire, a sua volta domanda:
«Perché Stati e istituzioni nazionali e internazionali non adottano finalmente sulla pedofilia la stessa linea dura prescelta ormai dalla Chiesa cattolica?»
Non so per quale perversa associazione mentale, ma ciò leggendo, m'è balenato che il vero problema della Chiesa cattolica non è la pedofilia, ma la gerontofilia; aldilà della mai sconfessata predilezione per i lasciti.

sabato 16 agosto 2014

Per non perdere il vizio

Buongiorno Dio.
A mezzogiorno si dice buon mezzogiorno.
Ok, scusa. Hai sentito quel che il papa ha detto in Corea?
No. Ha per caso fatto i complimenti alla Samsung di essere diventata quel che l'Olivetti poteva diventare?
Macché: ha detto che il mondo è stanco della guerra.
E se il Signore degli Eserciti fosse stanco del mondo come la mettiamo?
Lo conosci?
Potrei esserlo.
Lo sei?
Sono troppo stanco. E poi che altro ha detto?
Ha detto no ai modelli economici disumani che creano povertà.
E chi sono i disumani lo ha detto?
No, si dice il peccato, ma non il peccatore.
Oppure perché i peccatori pagano ancora troppo bene le tournée?
Buon sabato après-midi, o Signore.
In Corea direbbero buonanotte.

martedì 6 maggio 2014

Riguardare alla maniere del papa

«Il giudeo montò a cavallo e, come più tosto potè, se n’andò in corte di Roma, là dove pervenuto dà suoi giudei fu onorevolmente ricevuto. E quivi dimorando, senza dire ad alcuno per che andato vi fosse, cautamente cominciò a riguardare alle maniere del papa e de’ cardinali e degli altri prelati e di tutti i cortigiani; e tra che egli s’accorse, sì come uomo che molto avveduto era, e che egli ancora da alcuno fu informato, egli trovò dal maggiore infino al minore generalmente tutti disonestissimamente peccare in lussuria, e non solo nella naturale, ma ancora nella soddomitica, senza freno alcuno di rimordimento o di vergogna, in tanto che la potenzia delle meretrici e de’ garzoni in impetrare qualunque gran cosa non v’era di picciol potere. Oltre a questo, universalmente gulosi, bevitori, ebriachi e più al ventre serventi a guisa d’animali bruti, appresso alla lussuria, che ad altro, gli conobbe apertamente.
E più avanti guardando, in tanto tutti avari e cupidi di denari gli vide, che parimente l’uman sangue, anzi il cristiano, e le divine cose, chenti che elle si fossero, o a’ sacrifici o a’ benefici appartenenti, a denari e vendevano e comperavano, maggior mercatantia faccendone e più sensali avendone che a Parigi di drappi o di alcun’altra cosa non erano, avendo alla manifesta simonia " procureria " posto nome, e alla gulosità "sustentazioni ", quasi Iddio, lasciamo stare il significato de’ vocaboli, ma la ’ntenzione de’ pessimi animi non conoscesse, e a guisa degli uomini a’ nomi delle cose si debba lasciare ingannare. »
Giovanni Boccaccio, Decameron, Prima giornata, Novella seconda.

Oggi sono stato a Certaldo. Bello. Bella gente, pure. E che belle donne, tra le quali m'è sembrato di scorgere anche Pampinea.
E poi vedere la statua di Boccaccio indicare (in falsa prospettiva) la faccia di papa Francesco affissa alla facciata della Chiesa, mi ha fatto un certo effetto.
Oggi, i modi, gli usi e i costumi «del papa e de’ cardinali e degli altri prelati e di tutti i cortigiani» sono senza dubbio più probi e riguardosi. E tuttavia, a parte la facciata, la Chiesa è davvero diversa da quella descritta da Abraam Giudeo?

domenica 27 aprile 2014

Lo Spirito lavora la materia grezza della storia...

                                                                                                                                    ...anche la merda?

Dei tanti eventi che la nostra specie trasmette in mondovisione (che forse, ahinoi, sono captati altresì da specie aliene), tra i più sconfortanti vi sono le manifestazioni a carattere religioso (che, a mio avviso, se la giocano a pari merito con quelle a carattere sportivo). 
Non che l'odierna celebrazione in Vaticano abbia avuto in sé qualcosa di più o di meno spregevole rispetto a quelle che si svolgono in altri luoghi cosiddetti sacri del pianeta, dalla Mecca alle rive del Gange, dal muro del Pianto al Vesak buddista (?) oppure, più semplicemente, al matrimonio di un reale d'Inghilterra.

Lo stupore – mio ingenuo stupore – è dovuto al fatto che un evento come la santificazione abbia ancora così tanta valenza politica, dimostrata dalla nutrita presenza dei rappresentanti di istituzioni laiche – non tanto quelli della paradossale repubblica italiana (no, essi non sorprendono più nelle lor genuflessioni), quanto per esempio da certuni come il primo ministro francese Valls, o anche dai presidenti Barroso e Van Rompuy.
Che tipo di testimonianza è questa? Il riconoscimento politico dei santi? O semplicemente avallare la cristianità delle radici europee? In altri termini: se prima o poi uno straccio di costituzione europea verrà scritta e promulgata, essa - come l'italiana - terrà in debito conto il rapporto con la Santa Madre Chiesa Cattolica Apostolica e Romana?

E mi torna in mente uno dei passaggi del libro intervista a René Girard, Portando Clausewitz all'estremo (Adelphi), che hanno segnato - lo dico timidamente - la mia distanza dal pensatore francese, il quale, per diverso tempo, è stato al centro delle mie modestissime ambizioni intellettuali.
Girard parla della sua conversione al cristianesimo e del suo convincimento che «solo la tradizione giudica-cristiana e quella profetica siano in grado di spiegare il mondo in cui ci troviamo». (pag. 284-285); e al suo interlocutore che gli domanda: «Quale ruolo attribuisce alla Chiesa in questa rivelazione?», Girard - lo sventurato (?) - risponde:
«Un ruolo a un tempo essenziale e relativo. La Chiesa è la custode di una verità fondamentale, ma contemporaneamente è un'istituzione e, come tutte le istituzioni, è soggetta al tempo e agli errori. Si è costruita, poi si è divisa, ramificata, trasformata. Si è realizzata appieno soltanto nel cattolicesimo, in primo luogo in quello del Concilio di Trento, impegnato a restaurare il potere del papa, gravemente corrotto dopo le faccende di Avignone, di Firenze o di Roma. Da questo punto di vista il genio dei Gesuiti è stato immenso. Dio sa se le rappresaglie che hanno subìto sono dovute al risentimento di cui il papato fu oggetto in Europa. [...] L'emergere graduale del papato nella sua lotta contro l'impero testimonia il modo in cui lo Spirito lavora la materia grezza della storia, anche all'insaputa dei suoi attori. Hegel ha scimmiottato questo con la sua dialettica. La Chiesa cade e si rialza da duemila anni, ma non ripete mai gli stessi errori. Ho appena ricordato il Concilio di Trento, ma anche il cattolicesimo del XIX secolo rappresenta una svolta decisiva [...]. La forza del cattolico paragonato al protestante, scrive Joseph de Maistre, sta nel suo non dubitare! C'è qui una fede singolare nella storia, che non ha niente di hegeliano».

Intendiamoci: non che Girard abbia torto, è proprio perché - perlomeno relativamente alla Chiesa come istituzione - egli ha ragione che occorre allontanarsi dalla Chiesa e in quanto istituzione e in quanto custode di una verità fondamentale che, a suo dire, è interamente rivelata da Gesù, dalla sua morte alla sua resurrezione.
È questo suo essere e... e... che ha conservato la Chiesa nel tempo, circa duemila anni sulla breccia.
Girard - e con lui i cattolici - crede che tutto questo sia l'esplicazione dei disegni divini, anche giornate come quella di oggi dimostrano che Dio era in piazza San Pietro a rivestire i panni del regista e dello scenografo. Dell'attore protagonista no: Egli si serve ancora del genio dei Gesuiti per risistemare la baracca.

giovedì 27 marzo 2014

Vederla è una meraviglia

L'ho detto più d'una volta a Claudel:
«Ciò che mi trattiene non è il libero pensiero, è il Vangelo.»
«Ti trattiene da che?»
«Eh, di entrare nella Chiesa, perbacco! I cattolici non conoscono il Vangelo. E non solamente non lo conoscono, ma non sanno di non conoscerlo; credono in buona fede di conoscerlo; epperò continuano a ignorarlo.»
«È un grande errore del protestantesimo», mi diceva Ghéon, in un zelo di neofita, «di voler limitare la rivelazione al solo Vangelo, di non capire che Dio seguita ad essere in relazione diretta con l'umanità che lo ascolta. La parola di Dio non è accantonata nel Vangelo, e Dio continua a esplicarsi, e si esprime nell'ultima enciclica del papa non meno che mediante le parole del Cristo; e la Chiesa non cessa di essere divinamente ispirata. Vedere un'opposizione tra questo e quel messaggio, prova che non si è capito né l'uno né l'altro», dice lui.
La Chiesa è la detentrice del Vangelo. Essa sola è in grado di decidere intorno al senso che hanno le parole del Cristo. Essa si riserva e s'arroga il diritto d'interpretare, e dichiarare eretico ogni uomo che ascolti Dio direttamente


André Gide, Diario 1914-1927, Bompiani, Milano 1950, pag. 321 (traduzione di Renato Arienta).

Dio oggi è stato in relazione diretta prima coi ministri e i parlamentari, poi col presidente americano: chissà se avrà incassato abbastanza, a parte i semi dell'orto di Michelle Obama.

domenica 9 marzo 2014

Pensierino analogico

Pensierino semplice: stasera, vedendo e ascoltando il presidente del consiglio dei ministri intervistato da Fazio, ho capito (se ho capito bene, perché posso anche avere capito un cazzo) che la mossa di palazzo, che ha imposto Matteo Renzi a Palazzo Chigi, mira a fare il paio con la mossa strategica del Vaticano che ha portato Benedetto XVI a dimettersi in favore del nuovo Papa Francesco. In altri termini: Enrico Letta sta a Ratzinger come Matteo Renzi sta a Jorge Mario Bergoglio.

Il nuovo Papa che ha portato una ventata d'aria fresca in Vaticano: ah, è passato un anno e... l'otto per mille lo prenderanno anche quest'anno; è passato un anno e... l'imu non l'hanno pagata neanche quest'anno; è passato un anno e... le scuole paritarie cattoliche hanno preso una barca di quattrini pubblici anche quest'anno; è passato un anno e... ancora nun se sa chi c'ha li sordi allo Iorre, tutto secreto come prima; è passato un anno e... i tanti misteri che hanno accompagnato il Vaticano - e limitiamoci dal Concilio II in poi - sono sempre misteri, da Calvi a Sindona, da Emanuela Orlandi a papa Giovanni Paolo I, da Renatino al maggiordomo talpa che ci raccontava dei brodini vegetali der tetesco.

E dunque anche per Renzi facciamo così: lasciamolo chiacchierare come er Papa, poi tra un anno staremo a vedere icché gli avrà combinato, il pettinatino.

P.S.
Io mi fido poco dei politici che preferiscono abolire il Senato anziché il Concordato.