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lunedì 18 maggio 2009

Il depilatore

La vicenda Berlusconi-Noemi-Veronica assomiglia a una parabola (ebraica). Un uomo aveva due donne «una giovane e l'altra vecchia. La giovane gli strappava i capelli bianchi, la vecchia gli strappava i capelli neri, al punto che divenne calvo dai due lati»*. Ma, purtroppo, quest'uomo non si è rassegnato alla calvizie: s'è fatto ricrescere i capelli e se li è dipinti tutti di nero. Di contro la sua invadenza strappa il pelo pubico di una cospicua minoranza di italiani.

*Parabola tratta da Salomon Malka, Emmanuel Lévinas. La vita e la traccia, Jaca Book, Mipillano 2003 (pag. 132)

giovedì 7 maggio 2009

Saggezza ebraica



Dal sito di Le Monde vengo a sapere che «il Vaticano reclama a Israele sei luoghi santi cristiani» sui quali la Santa Sede, da anni, chiede la sovranità.
Essi sono: la Basilica dell'Annunciazione a Gerusalemme; il presunto sito del miracolo della moltiplicazione dei pani; il giardino di Getsemani (sempre a Gerusalemme); il monte Tabor, in cima al quale si trova la Chiesa della Trasfigurazione; il sito di Kfar (penso si riferisca alle rovine di Cafarnao).
Il presidente israeliano Shimon Peres si è detto possibilista, ma molti componenti ultra-ortodossi dell'attuale governo Netanyahu invece nicchiano. L'argomentazione migliore (pare una battuta di Woody Allen) la offre il ministro del turismo, Stas Misezhnikov che dichiara: «Se noi fossimo sicuri che questo regalo al popolo cristiano ci portasse milioni di pellegrini cristiani, noi avremmo una ragione per riflettere [a questo accordo]. Ma siccome non ne siamo sicuri, perché dovremmo offrire tali regali?».