martedì 3 agosto 2010

Dio con la minuscola

Legati come ci sentiamo
al motore immobile ci vuole un salto
per dire «dio è vivo»
(dio con la minuscola
è amore, non offesa).
Legati come schiavi
avevamo sempre detto Dio
con la maiuscola, parlavamo
del nostro signore e padrone
(a volte per insultarlo).

30.11.1986

Antonio Porta, Rosa che ride, da Tutte le poesie, Garzanti, Milano 2009

Già: «dio con la minuscola è amore, non offesa», è togliere al nome dio il suo essere nome proprio (di persona, di animale, di cosa) per restituirlo alla famiglia dei nomi comuni (di persona, di animale, di cosa); dio con la minuscola è disperderlo nel mondo, disappropriarlo, disseminarlo, sbriciolarlo, farne polvere. Il corpo di dio sparisce, si sfa (come il gelo del cuore); ogni credente è costretto a cercare un nome più appropriato al suo oggetto di fede. Cosa improba ribattezzare dio. In un suo vecchio spettacolo¹ Benigni lo chiamò Guido. «Guido c'è» suggeriva di scrivere sui cartelloni pubblicitari. Guido, io vorrei che tu e Lapo e io... fossimo capaci di dare un nome nuovo a dio... il grande Assente... forse è per questo che a chiamarlo non risponde più all'appello.

¹Non riesco a trovare il video specifico; comunque quello segnalato è divertente e sempre sui nomi.

2 commenti:

Weissbach ha detto...

7. Quante volte usi mediamente la parola “Dio” in una giornata?
a) Più di cento.
b) Più di una, meno di cento.
c) Più di cento.

Per capire, seguire il resto su Comablog

Ciao

Luca Massaro ha detto...

Risulto agnostico, con tendenze nichiliste
;-)
(mi pare di aver visto in un sito inglese tale sondaggio o sbaglio? Comunque grazie per la segnalazione, sembra un blog da linkare)