Senza entrare nello specifico del perché alla famiglia Agnelli (al gruppo GEDI, alla fcsalcazzoche) convenga imporre una linea editoriale che criminalizza Putin e fomenta l'interventismo americano, a margine vorrei chiedere se vi ricordate l'attuale direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, quand'era corrispondente de La Stampa (e frequente ospite dei tg e talk show) da N.Y o da Tel Aviv ai tempi della Seconda Guerra del Golfo. Io me lo ricordo molto bene, con quella dizione da Panda turbodiesel in rodaggio, senza collo incarognito a esaltare le sagge strategie militari americane, a giustificarne l'intervento perché Saddam aveva il gas nervino, a gongolare insieme a tutti i foglianti (giornalisti de Il Foglio) che, da bravi atei devoti, tifavano la crociata di san Bush. Io me lo ricordo così bene che capisco anche il perché del suo curriculum. Il problema è che, in questa contingenza di mercato editoriale drogato dai finanziamenti governativi, non conta un cazzo se Repubblica (come gli altri quotidiani) vendano poche migliaia di copie, rispetto alla tiratura di venti anni fa. Se ne fregano.
Se ne fregano se hanno ridotto il giornale che fu di Scalfari (finché fu Scalfari), Sandro Viola, Mario Pirani, il Pansa della prima ora, Giorgio Bocca, Bernardo Valli eccetera a un giornale così schifoso.
Il problema, secondo me, è capire come i media tradizionali, sebbene abbiano un calo, non solo di credibilità, ma anche e soprattutto di lettori e spettatori, abbiano ancora una così alta capacità di condizionamento dell'opinione pubblica. Come fa, per esempio, un Mentana a convincere un impiegato del catasto, un collaboratore scolastico, un imprenditore del cuoio, la casalinga di Busto Arsizio e un disoccupato di Canicattì?
Lo so, sono un ingenuo che misura con un metro sbagliato, un metal detector da "puzzetta sotto il naso" che, ahimè, riconosce il fiato di benzene lontanamente (fosse merda, non sarebbe un problema). I memi del potere hanno una incalcolabile capacità di rimbalzo nella mente del popolo. Sono sufficienti ballerine e ballerini de La 7, con monotone piroette, a informare le menti che desiderano essere infornate e cotte senza troppi sforzi e ragionamenti in più.
Il problema, secondo me, è capire come i media tradizionali, sebbene abbiano un calo, non solo di credibilità, ma anche e soprattutto di lettori e spettatori, abbiano ancora una così alta capacità di condizionamento dell'opinione pubblica. Come fa, per esempio, un Mentana a convincere un impiegato del catasto, un collaboratore scolastico, un imprenditore del cuoio, la casalinga di Busto Arsizio e un disoccupato di Canicattì?
Lo so, sono un ingenuo che misura con un metro sbagliato, un metal detector da "puzzetta sotto il naso" che, ahimè, riconosce il fiato di benzene lontanamente (fosse merda, non sarebbe un problema). I memi del potere hanno una incalcolabile capacità di rimbalzo nella mente del popolo. Sono sufficienti ballerine e ballerini de La 7, con monotone piroette, a informare le menti che desiderano essere infornate e cotte senza troppi sforzi e ragionamenti in più.
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