Poi un giorno, se avrò le idee più chiare, tenterò di spiegare meglio. Epperò questa ‘impressione’ generale, relativamente ai tempi ultimi che ci è dato vivere, sento di esprimerla lo stesso, ossia che, seppure tutto il marciume, che infogna Europa nel massacro ucragno, è determinato dalle dinamiche che mòvono il soggetto automatico de il Capitale; e che la guerra è, tra le forze del disvalore, quella più atta e potente a far girare le pale delle macine ferrate della produzione; e che gli Stati, vie più quelli che hanno scritto sulla carta che ripudiano la guera (stocazzo ripudiano, vero Sergiño?), servono più volentieri Mammona che le vagonate di identificati all’anagrafe delle nascite come sovrani (stocazzo sovrani, vero Mattarellino bis?), nonostante tutto questo sia imprescindibile, io - altresì - percepisco che, oltre a tutto questo, ci sia qualcos’altro, qualche altra determinazione che materiale non è, qualcosa che ha a che vedere con certe questioni apocalittiche, apparentemente misteriose, riconducibili al fatto che siamo arrivati a un punto tale dell’evoluzione umana in cui a noi umani si offrono due opzioni: o ritornare schiavi e privarci della nostra individualità - e quelli che comandano la giostra aspirano chiaramente a questo - oppure avviarci, pur a prezzo di tanta fatica, lotta e resistenza (dacché le cose sono tutt'altro che semplici), a diventare quello che si è in potenza, individui in grado di pensare, di esercitare il pensiero autonomo, di sperimentare tutti i giorni la libertà di non credere a una parola di quello che dicono le Autorità e i loro menestrelli e immaginare un nuovo modo di organizzare la società. Come? Forse un giorno meglio mi spiegherò.
1 commento:
Servirebbe una rivoluzione totale.
Siamo in grado?
Noi che se si blocca la mail o si oscura Netflix ce manca l'aria?
Noi che facciamo un'ora di fila al benzinaio per due giorni di sciopero?
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