In cima, sul cippo di sassi,
ruzzolassi di sotto
sospinto dal vento
fin sotto in Romagna
e là mi sdraiassi
in piazza, a Santa Sofia.
E tu arrivi, da Stia,
e sopra mi passi, e vai via,
e fai finta di niente
come se tu, indifferente,
non giudicassi
il mio stare sdraiato
a ricordarmi ventenne
a drizzare le antenne
sugli occhi degli altri,
i giudicanti.
A volte mi chiedo
se anche tu mai ti chieda
dove sia quell’amore
che intercorse tra noialtri,
ora che altri siamo
e camminiamo, come tanti,
tra la perduta gente
in Romagna o in Toscana,
indifferente.
Io ho provato pure a dare
una risposta: è finito lassù
sulla costa di luna che confina
tra luce e tenebra, e rimpalla
tra l'essere e il non essere più
tal quali le ombre mutate dai venti
e dai rami, qui, nel freddo,
su questo cippo di sassi,
in cima al Passo della Calla.
2 commenti:
beh, a me non dispiace, anzi
e mi fa piacere saperlo, grazie
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