sabato 3 novembre 2018

Lasciamo perdere 2

2.

Il vincitore di un modesto concorso a premi, in palio dei boeri, conobbe Julija in una biblioteca di un dipartimento universitario, nella quale lei era addetta al prestito.
Non fu amore a prima vista e neanche alla seconda. Alla terza, iniziarono a studiarsi. Alla quarta, fecero un esame e lo superarono piuttosto bene, riconoscendosi, reciprocamente, come esseri umani e non come agrimensori. Alla quinta, lui invitò lei a bere un caffè alla macchinetta automatica. Alla sesta, lei gli confessò che quel caffè le faceva venire il mal di stomaco.
Infine, smisero di contare.
Un giorno, per incanto, complice Il cigno di Saint-Säens, lui le domandò se era di suo gradimento fare due passi nel parco cittadino. «Lo è», rispose, «ma di passi ne faremo almeno quattrocento». Era una donna fuor di metafora: i passi, infatti, furono quattrocentodue. Glielo fece notare con un sorriso e lui malintese. 
«Perché mi hai baciata?»
«Perché hai sorriso».
«Avrai capito finalmente perché sono sempre seria»

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