« Lei si comporta peggio di un bambino. Che cosa vuole mai? Vuol forse portare più rapidamente a conclusione il suo grande dannato processo mettendosi a discutere con noi custodi i documenti e il mandato di cattura? Noi siamo impiegati in sottordine, ci intendiamo poco di documenti personali e nella sua faccenda non abbiamo altro da fare che sorvegliare lei dieci ore al giorno, e perciò siamo pagati. Ecco che cosa siamo, ma non per questo siamo incapaci di intendere che le alte autorità dalle quali dipendiamo, prima di ordinare un siffatto arresto si informano molto esattamente intorno alle ragioni dell'arresto e alla persona dell'arrestato. Errori non ne avvengono. Le nostre autorità, per quanto le conosco, e ne conosco soltanto i gradi più bassi, non cercano già la colpa nella popolazione ma, come dice la legge, sono attirate dalla colpa e devono mandare noi a fare i custodi. Questa è la legge. Come potrebbe darsi un errore? ».
Franz Kafka, Il processo, (traduzione di Ervino Pocar).
1 commento:
E' inquietante nella sua perversa lucidità, lui, il grande K.
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